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Alessandro Borghese incontra Rodolfo Viola: il risultato è… universale

L’esibizione del maestro dell’universalismo terminerà a fine luglio 

L’entusiasmo dell’arte nelle opere di Rodolfo Viola incontra la fantasia dei sapori dello chef Alessandro Borghese. Una dimensione multisensoriale per accogliere il bello e il buono della nostra vita.

Dal 8 maggio al 28 luglio 2019 lo chef Alessandro Borghese ospita nel suo ristorante milanese “AB – il lusso della semplicità” (Viale Belisario, 3) un’esposizione del maestro Rodolfo Viola padre del manifesto dell’Universalismo redatto a Milano nel 1974 insieme a Peter Maag e Franco Zeffirelli, è un invito ad attuare un positivo ritorno alla comprensibilità delle espressioni creative. Invitando tutti i maestri d’arte e di natura al vedere e al sentire universale oltre ogni disputa filosofica.

Il primo promotore del messaggio Universalista è stato il Comune di Montecatini con l’istituzione del Museo dell’Universalismo: Da Rodolfo Viola al futuro, attuale museo Moca. Dal 2007 con l’istituzione della Fondazione Rodolfo Viola sono state realizzate iniziative legate al manifesto con un’attenzione particolare alle collaborazioni con maestri d’arte di varie discipline. Tra le più significative citiamo le collaborazioni con il maestro Bruno Canino,(Musica e pittura: un concerto all’unisono di invisibile armonia), Fondazione Franco Albini, (Albini/Viola: L’invisibile forma delle idee), lo scrittore Gianluigi Ricuperati (Quando la mia vita è diventata Viola).

 

Rodolfo Viola nasce a Milano l’8 agosto del 1937. Le sue opere sono state ospitate nelle più importanti gallerie nazionali ed internazionali e fanno parte di collezioni pubbliche e private. Portano il suo nome tre monografie a firma dei critici Andrè Verdet, Pierre Restany, Silvio Ceccato.

Rodolfo Viola è stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti: la Repubblica di San Marino gli ha dedicato una serie di francobolli (dove figura come unico artista vivente al fianco di Botticelli, Guercino, Tintoretto), le sue marine sono diventate il simbolo dell’American’s cup, un suo dipinto è stato scelto per la celebrazione del 6°centenario della fabbrica del Duomo.