La tenuta aderisce alla giornata dedicata al Risparmio Energetico e alla sostenibilità
Dolcemente adagiata sulla Costa d’Argento, tra Capalbio e il mare, in una zona di confine tra la Toscana e il Lazio, Monteverro è un piccolo tesoro nascosto fatto di verdi colline, circondato da una natura incontaminata ed emozionante. In questo paradiso si esendono i filari di viti della tenuta, tra vitigni autoctoni, come il Vermentino, e internazionali, quali Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot: tutti vengono coltivati e trattati seguendo le regole della coltivazione biologica fin dalla fondazione, avvolti quasi in un caldo abbraccio.
Un buon vino non nasce in cantina, ma nel vigneto. Da qui il nostro approccio olistico allo sfruttamento del terreno, da cui le vigne traggono tutta la loro forza e vitalità. Vediamo il nostro terreno come un organismo vivente, il cui equilibrio è compromesso dall’impiego di erbicidi e insetticidi. Piuttosto è necessario lasciare che la natura segua il più possibile il suo corso e favorire la biodiversità, per trarre il massimo da un terreno così prezioso
-Matthiue Taunay e Simone Salamone (enologo e agrnonomo del team Monteverro)
Non solo parole, ma anche fatti quelli di Monteverro, una vera e propria filosofia di lavoro che si concretizza nell’attività di tutti i giorni in vigna e nelle scelte per occasioni speciali. Proprio per questo, il 6 marzo 2020, in occasione di “M’illumino di meno”, la giornata dedicata al Risparmio Energetico e agli Stili di Vita Sostenibili promossa da Caterpillar Radio2, anche la cantina capalbiese ha deciso di spegnere le luci. “Ci illumineremo di meno, ma brilleremo di più”, spiega il team Monteverro; per l’occasione è stata organizzata una degustazione a lume di candela, con visita delle vigne all’imbrunire, attraverso un percorso di luci solari, per riscoprire il piacere di immergersi in tutti i nostri sensi. Il vino non ha bisogno della luce artificiale per accendere i suoi profumi e sentori, è amore e rispetto per la terra, da cui prende vita.
L’edizione 2020 di “M’illumino di meno” ha come obiettivo quello di aumentare gli alberi, le piante e il verde intorno a noi: per questo, chi parteciperà alla degustazione da Monteverro riceverà un sacchettino in cotone contentente il mix del loro sovescio: semi di trifogli, lupinella, veccia, senape, safano e facelia. Ognuno di essi arricchisce a suo modo il terreno delle vigne e crea fertilità: sono le piante a collegare il cielo alla terra.
Monteverro cerca dunque di rispettare il più possibile l’ambiente, con un’accurata gestione del suolo, soprattutto grazie a una grande attenzione alla catalogazione della flora presente tra i filari, alla vita biologica del suolo e alle colonie di micro artropodi che la popolano. Il terreno è “vivo”, è linfa vitale, e per questo deve essere esaltato e tutelato.
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