Il Grand Hotel Dino di Baveno ha riaperto le porte in occasione del Grand Prix di motonautica
Il Lago Maggiore è una piccola perla, troppo spesso esclusa dai flussi del turismo nazionale. Eppure vanta alcune delle località più belle del Nord Italia: Stresa, Baveno, per non parlare delle isolee Borromee. Al di là di un anno difficile per l’intero settore, quello che manca in questo territorio è la capacità di fare sistema e avere una vision comune. A raccontarcelo è Antonio Zacchera, proprietario di alcuni degli hotel più belli della zona. Quella della famiglia Zacchera è una storia di imprenditoria di successo, con una tradizione nel settore hospitality che affonda le sue radici nella fine dell’Ottocento.
Se il Lago Maggiore lo conoscono in pochi, vuol dire che abbiamo grandi potenzialità di crescita per il futuro
-Antonio Zacchera, CEO Zacchera Hotels Group
Grand Hotel Dino Baveno: uno spazio all’avanguardia per eventi e relax
Forti proprio di questa grande capacità e intraprendenza, gli Zacchera non si sono lasciati scoraggiare dalle difficoltà legate alla diffusione del Coronavirus e hanno deciso di riaprire una delle loro strutture di punta, il Grand Hotel Dino di Baveno, in occasione di un grande evento di rilevanza internazionale: l’Italian Grand Prix, il Campionato Mondiale di Motonautica. Un segnale di speranza e di volontà di rimettersi in piedi, per dare nuovo slancio al turismo e sfruttare questo impasse come un “anno zero” dal quale ripartire, ha spiegato Antonio Zacchera.
Un successo in questo senso la cena di beneficienza che si è tenuta sabato sera, proprio in concomitanza con la manifestazione. Per l’occasione è stata raccolta una somma che supera i diecimila euro e che verrà devoluta alla ricerca contro il neuroblastoma infantile.
“Abbiamo anticipato i lavori di rinnovamento delle sale congressi – normalmente previsti per il periodo off season che va da metà novembre a febbraio – proprio per essere pronti a ripartire con entusiasmo”, ci ha spiegato Antonio Zacchera a proposito del Grand Hotel Dino. “Abbiamo già delle richieste per gennaio dal mondo MICE, che speriamo possano andare a buon fine. È stato anche un modo per aiutare i nostri dipendenti ed evitare loro la cassa integrazione: tutti hanno partecipato attivamente alle operazioni di revamping, mettendosi alla prova in mansioni del tutto nuove con grande successo”.
Un hotel d’altri tempi, che ha saputo reinventarsi in una allure moderna e pop. Sono queste le chiavi della nuova area congressi, dotata di una struttura modulabile che permette di riunire diverse sale fino a raggiungere una capienza di più di mille persone. È il moderno che incontra l’antico, rappresentato anche dagli splendidi quadri ospitati nella hall, come quello firmato Cavalier Tempesta.
È l’innovazione – rappresentata da scelte votate all’ecosostenibilità e alle nuove tecnologie – che si sposa con il calore umano e con la capacità di fornire un servizio completo al cliente. Tra le soluzioni pù all’avanguardia, ad esempio, troviamo quella di dotare ogni camera di un tablet su cui gli ospiti possono consultare gratuitamente quotidiani e riviste, oltre a rimanere sempre aggiornati in tempo reale sulle novità del gruppo Zacchera e sui servizi a disposizione.
Nonostante tutto, al Grand Hotel Dino si guarda al futuro con ottimismo: “Se il Lago Maggiore lo conoscono in pochi, vuol dire che abbiamo grandi potenzialità di crescita per il futuro”. Il pensiero corre soprattutto agli Usa e ai paesi asiatici, che da sempre guardano all’Italia con interesse. Ma la speranza è quella di poter mostrare anche agli italiani tutto il potenziale che il Belpaese offre, magari sostenendo il settore turistico con gli investimenti di cui ha bisogno.
Beatrice Anfossi
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