Ultima tappa alla scoperta dei migliori locali in cui fare aperitivo a Milano
A chi vive, lavora, o è passato anche solo per un fine settimana a Milano, è sicuramente capitato di dover uscire per un aperitivo. E a tutti sarà capitato prima o poi di non sapere bene dove andare – o perché si era in una zona “inesplorata”, o per voler cambiare dal solito locale che, certo, si ama tanto, ma ogni tanto fare nuove esperienze può essere divertente e stimolante.
In questi casi allora si fa una breve ricerca dal proprio smartphone e si cercano i “migliori locali per aperitivo a Milano”. Ma a volte, i “migliori locali” indicati da queste classifiche non sono in una zona facilmente raggiungibile – oppure per la zona di vostro interesse compare giusto un locale, che in realtà conoscete già o è già pieno. Concludiamo dunque oggi questo percorso a tappe che ci ha portato a conoscere alcuni dei locali migliori di Milano, zona per zona.
Aperitivo Milano V Giornate Vigentino
A conclusione, percorreremo l’ultimo quarto della città, attraversando il bellissimo quartiere di Porta Romana. Il nome della zona deriva dall’arco omonimo, resto delle mura spagnole erette attorno alla città nel 1596 (circa) per ordine del re di Spagna Filippo III: l’arco era la porta d’entrata alla città per chi arrivava dalla “via per Roma”. Ad accompagnarci in questo ultimo tratto saranno proprio gli antichi bastioni spagnoli, memoria di un tempo glorioso ormai passato.
Deep
La prima fermata di quest’ultima tappa si trova su corso Ventidue Marzo, esattamente a metà strada tra piazza Cinque Giornate e piazza Emilia. Siamo in una zona della città abbastanza vivace la sera, ma non eccessivamente. Perfetto dunque per chi avesse voglia di un aperitivo allegro, senza rinunciare per questo ad un po’ di relax.
Al Deep ogni cliente è unico, e le sue esigenze sono sempre rispettate dal personale del locale, sia che riguardino i drink che gli stuzzichini vari, sempre rigorosamente preparati in giornata. Via libera allora a vegetariani, vegani, celiaci o qualsiasi intolleranza! A dare un sapore ancora più “personale” al tutto sono i barattoli da conserva in cui vengono serviti i coktails, proprio quelli che usava la nonna per le marmellate; anche al Deep, come ogni ricetta della nonna che si rispetti, gli inredienti, soprattutto la frutta, sono solo quelle più fresche.
Babouche
Dal Deep, attreversiamo il corso per continuare dritti su via Morosini, fino a via Spartaco: qui svoltiamo a sinistra per qualche minuto, fino al Babouche. Rispetto a quanto visto finora, il Babouche è un po’ un’eccezione, in quanto nasce come pasticceria, per arrivare poi negli anni a proporre uno tra i migliori aperitivi di Milano.
La raffinatezza che contraddistingue tanto le dolci creazioni di questo luogo si allarga anche ai cocktail, sempre ottimi e sofisticati. Ad accompagnare i drink, troveremo sempre qualche stuzzichino per mettere a tacere ancora per qualche ora il brontolio dello stomaco, giusto fino a cena. Gli ingredienti, ovviamente, sono di alta qualità, come i salumi dop o le olive nere pugliesi giganti. Un luogo in cui potrete appagare tutti i sensi.
Cascina Cuccagna
Ci dirigiamo ora lungo via Friuli per circa una decina di minuti fino a via Muratori: in una piccola vietta incassata sulla sinistra troviamo una vera e propria cascina, assurda da trovare a due passi dal centro di Milano. Se la struttura risale al Settecento, l’idea promotrice di questo luogo è invece assolutamente attuale: dal 2012, la parola d’ordine qui è sostenibilità.
Un ambiente decisamente più informale di quanto visto finora, e per questo estremamente genuino: i prodotti scelti dallo chef Nicola Cavallaro sono freschi, stagionali, italiani e possibilmente biologici. Assolutamente incantevole passare una serata qua, con magari un buon calice di vino a “chilometro vero”, accompagnato da assaggi dei piatti del ristorante, all’insegna della stagionalità vera.
Madison
Continuiamo il nostro percorso verso Porta Romana e oltre: su viale Sabotino, poco dopo le terme di Milano, ecco il Madison, un pezzo di New York a Milano. Lo spazio accogliente e assolutamente trendy, ricorda molto i nightclub newyorkesi, ma con un tocco di italianità che danno ampio respiro allo spazio, con mattoni a vista e un mix di materiali naturali e industriali negli arredi.
A idearlo sono stati tre giovani imprenditori, non ancora trentenni al momento dell’inaugurazione, il cui intento era proprio quello di offrire a chi sarebbe entrato nel loro locale, il meglio della Grande Mela unito al miglior gusto del Bel Paese. Motivo per cui l’happy hour non scadrà mai nel banale, grazie all’esperienza dei barman che sapranno venire incontro ai clienti più esigenti, o meno esperti.
Bar Luce
Infine, per chiudere in bellezza questo percorso, oltrepassiamo la circonvallazione per sud per entrare in uno dei nuovi “templi della modernità” meneghina: Fondazione Prada. Al suo successo avrà sicuramente contribuito anche il bellissimo Bar Luce, pensato da regista Wes Anderson: “Quando ho progettato questo bar il mio approccio è stato l’opposto rispetto a quello che faccio per i set dei miei film. Ho cercato di creare un luogo dove andare cinque volte alla settimana. Lo spazio è stato pensato per essere vissuto, dovrebbe avere molti posti comodi dove sedersi per conversare, leggere, mangiare, bere… Ho cercato di dare forma a un luogo dove mi piacerebbe trascorrere i miei pomeriggi non cinematografici”.
E questi “pomeriggi non cinematografici” è facile passarli al Bar Luce, in cui i coktails – storici, ma rivisitati da esperti proprio per il luogo – sono preparati dal personale preparatissimo ed estremamente disponibile, sempre accompagnati da ottime tartine (le cui versioni dolci farebbero venire l’acquolina in bocca a chiunque) e frutta secca.