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Una dolce miscela a sostegno dell’arte veneziana

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Goppion Caffè rinnova la collaborazione a sostegno dell’arte veneziana

È ormai trascorso quasi un anno dall’inizio di questa tragica situazione. La pandemia da Coronavirus ha sconvolto le vite dei singoli così come delle grandi e piccole aziende. Ad averne risentito forse più degli altri – perchè in silenzio – è stato il settore della cultura con la chiusura dei musei, gallerie d’arte e intere città meta di turismo artistico. É proprio in momenti di così grande difficoltà che il sostegno e l’unione fanno la forza. Ed è per questo che la torrefazione trevigiana Goppion Caffè ha deciso di intervenire e sostenere nuovamente il settore, in particolare l’arte veneziana.

È alla ricchezza delle arti di Venezia e al suo antico legame con il caffè che dedichiamo questo progetto. Le nostre miscele rivelano al mondo un pezzo importante di storia italiana. Vogliamo fare qualcosa perché continui ad essere raccontata, soprattutto in questo momento storico dove i musei e i luoghi della cultura sono chiusi al pubblico. Non possiamo dimenticare, poi, che Venezia è tra le città che più ha contribuito alla diffusione della cultura del caffè in Europa. I chicchi arrivarono qui alla fine del Cinquecento, grazie ai mercanti che portavano le spezie dall’Oriente. E poi l’espresso, tra i più diffusi metodi di estrazione del caffè e probabilmente il più famoso, è un’invenzione tutta italiana di cui dobbiamo essere fieri

Paola Goppion, responsabile marketing e comunicazione di Goppion caffè

 

Goppion Caffè: il sostegno concreto dell’azienda alla cultura e all’arte

L’azienda ha, infatti,  firmato l’accordo con la Direzione Regionale musei Veneto e, più in particolare, con la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ D’Oro di Venezia, per sostenere l’arte della città tramite l’utilizzo di due opere del vedutista veneziano Francesco Guardi nelle confezioni della loro miscela di caffè Dolce. Le due opere dell’artista vissuto a Venezia nel 700, “Vista dal Molo” e “Vista dalla Piazzetta” attraverso San Giorgio, saranno usate come etichetta nelle confezioni della miscela storica dell’azienda. Per i proprietari della torrefazione e per tutto il team questa collaborazione è importante non solo per  aiutare l’arte in un momento di difficoltà, ma è anche un modo per sottolineare il legame di Venezia con il caffè e per portare sulla tavola delle persone, sparse in tutto il mondo, un pezzo importante della storia italiana.

Quindi le etichette con i quadri vedutisti richiameranno la storia antica di Venezia e la sua tradizione di produzione di caffè ed è proprio per questo che Goppion ha deciso di associarle alla miscela Dolce. Quest’ultimo, infatti, è il primo nato dall’azienda, nel 1948, e i caffè che compongono la miscela sono del tipo 90% Arabica e provengono da Etiopia, Brasile, Guatemala, Honduras, mentre il rimanente 10%, del tipo Robusta, è derivante invece dall’isola Flores che si trova nell’arcipelago indonesiano delle Isole Sonda dove cresce uno dei migliori caffè Robusta del mondo.

Goppion è sempre stata un’azienda molto sensibile al sociale, infatti è sempre stata attenta a rispettare i requisiti di certificazione, i metodi e i sistemi di sicurezza alimentare e ha da sempre avuto a cuore la sicurezza del consumatore. Dal 1997 fa parte di CSC, Caffè speciali Certificati, un Consorzio nato da dieci torrefattori italiani che si impegnano a ricercare la qualità all’origine, dalla piantagione, e ad avere con essa un rapporto diretto. Infine è tra i fondatori del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, candidato al riconoscimento da parte di Unesco come bene immateriale dell’Umanità. In questo caso Goppion, poi, scende in campo in prima persona per sostenere la cultura, la tradizione e l’arte italiana, esempio che molti altri dovrebbero seguire perchè solo collaborando insieme riusciremo a rialzarci dal periodo di difficoltà che stiamo vivendo.

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