Unicità di espressione di terre vocate per vini eleganti e di stile
Il mondo del vino adesso ha un nuovo nome: è quello della famiglia Moretti Cuseri, con le sue tenute agricole e vinicole situate nei territori d’Italia più vocati alla viticoltura di qualità, tra le terre della Sicilia e della Toscana. Dal Sangiovese al Nero d’Avola, alla base dello stile e l’eleganza dei vini delle tenute della famiglia Moretti Cuseri c’è l’unione tra esperienza in vigna e viticoltura biologica, il lavoro di squadra e l’inarrestabile ricerca della qualità attraverso la selezione.
Il mondo dei vini della famiglia Moretti Cuseri tra Toscana e Sicilia
Cinque le tenute agricole e vinicole della famiglia Moretti Cuseri: la prima è la Tenuta sette ponti, nel cuore della Toscana in provincia di Arezzo; Orma a Bolgheri tra i più bei borghi medievali d’Italia e Poggio al Lupo, in Maremma di fronte all’Isola del Giglio; scendiamo giù verso la Sicilia e troviamo la tenuta Feudo Maccari nel cuore del Mediterraneo in Val di Noto e infine, alle pendici dell’Etna, la tenuta Contrada Santo Spirito di Passopisciaro. La storia delle tenute Moretti Cuseri ha inizio negli anni ’50 quando l’Architetto Alberto Moretti Cuseri acquista i primi 55 ettari direttamente dalle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia d’Aosta, figlie del celebre Duca Amedeo di Savoia d’Aosta. Alla fine degli anni ’90, il figlio Antonio Moretti Cuseri decide di produrre il primo vino in bottiglia. La prima vendemmia risale al 1998 con il Crognolo, nome che deriva da quello di una pianta selvatica che abbonda all’interno della tenuta, il cornus. Un vino la cui base è una storica varietà di Sangiovese proveniente da cloni della più antica vigna della tenuta, la Vigna dell’Impero.La seconda annata 1999 vede la nascita di Oreno, etichettandoli entrambi come Tenuta Sette Ponti, nome che deriva dai Sette Ponti sul fiume Arno presenti sulla strada che da Firenze porta ad Arezzo.
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Dieci anni dopo, l’acquisizione di altri 35 ettari nella contrada di Bolgheri a Castagneto Carducci e la creazione della tenuta Orma e del suo omonimo vino, e infine Poggio al Lupo con i suoi Cabernet Sauvignon, Vermentino e Morellino di Scansano. Nel 2000 durante un viaggio a Val di Noto, Antonio Moretti Cuseri si innamora di alcuni terreni della zona e decide di intraprendere una nuova impresa nel vino: vinificare il più grande vitigno del Mezzogiorno, il Nero d’Avola. Unendo alla perfezione esperienza e competenze dei due territori vocati alla viticoltura, nasce la Feudo Maccari con la produzione, tra i vini di punta, di Saia (Nero d’Avola) e Family & Friends (Grillo) e infine, la tenuta Contrada Santo Spirito di Passopisciaro con Animardente Etna Rosso Doc e Animalucente Etna Bianco Doc, vini seducenti, morbidi con grandi note floreali.
L’esperienza in vigna, la ricerca continua e il non accontentarsi mai dei risultati ottenuti hanno permesso ad Antonio Moretti Cuseri di produrre vini di altissima qualità riconosciuti in Italia e nel mondo in soli vent’anni. Di aiuto è stato il lavoro di una squadra composta da agronomi, enologi ed esperti consulenti di cui Moretti Cuseri sin da subito si è circondato e avvalso per raggiungere obiettivi alti. Inoltre, la velocità nel fare le scelte giuste, l’attenzione al particolare affinché si ottenga quell’unicità di espressione, oltre allo stile e l’eleganza inconfondibili, e le competenze in comunicazione ereditate dal mondo della moda, settore in cui l’imprenditore toscano operava in alcune società produttrici di beni di lusso, lo hanno ispirato anche nel mondo del vino, sua passione da sempre.
Beatrice Anfossi
Foto: Ufficio stampa
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