Fondazione Monte Verità presenta la quarta edizione della rassegna culturale collettiva
Sulle colline che sovrastano Ascona e il Lago Maggiore si eleva il Monte Verità che, fin dalle sue origini, rappresenta un punto di confluenza di idee, tendenze, sperimentazioni e personaggi storici: infatti la colonia alternativa di inizio ‘900 segnò la nascita del mito del Monte con la presenza di artisti, filosofi ed ospiti illustri. Oggi la collina asconese è diventata un Centro congressuale e culturale all’avanguardia, immerso nella quiete e nel verde e gestito dall’omonima Fodanzione.
Il prossimo 8 e il 9 maggio, la Fondazione presenterà nel suo parco e negli spazi del museo la 4° edizione di Giardini in Arte, una rassegna annuale dal titolo “Luoghi e Voci” che intreccia arte e natura: la mostra, composta da 12 opere, ha come protagonisti 4 artisti italiani e svizzeri che, durante la scorsa estate, hanno passato sul Monte un periodo di residenza per riflettere sull’identità del luogo.
Monte Verità mostra: la Fondazione presenta “Giardini in arte”
L’artista Francesca Gagliardi presenterà alcune sue sculture a forma di scudo accanto alle quali vi sarà anche un’opera di marmo nero di Jaipur: tutte le creazioni sono state raccolte dalla scultrice sotto il nome Risonanze e l’intero progetto nasce da due immensi Gong in ottone e specchio che si possono ammirare lungo il percorso. Una delle installazioni dell’artista Marco Cordero si chiamerà invece “Chora“ e sarà ambientata nella piccola biblioteca del Barone von der Heydt: il linguaggio della scultura si lega a quello del suono mescolando sensibile e intellegibile.
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Gli ultimi due artisti, Johanna Gschwend e Moritz Hossli, presenteranno infine “Confluenza di correnti“, un video del dialogo aperto tra i lavori di Francesca e Marco e l’ambiente circostante: i videoclip realizzati documentano e narrano in termini poetici le azioni dei due artisti nonchè il loro tempo trascorso sul Monte in cui hanno dato vita a performance spontanee. Gschwend e Hossli hanno anche realizzato il video “This is not an holiday” che combina e contrappone le strutture architettoniche semplici e la foresta.
Foto: Ufficio stampa
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