Nel 2018 lo studio di design nautico festeggia 40 anni di attività
Operativo dal 1978 ad oggi, lo studio di design nautico Tommaso Spadolini festeggia i suoi 40 anni di attività durante i quali ha saputo conquistare un posto di rilievo tra le più rilevanti eccellenze italiane nel settore nautico. L’architetto e designer, nel corso di quattro decenni ha realizzato importanti progetti per molti cantieri che fanno parte della storia dell’industria nautica, come Cantieri di Pisa, Barberis, Alalunga, Baglietto, Codecasa, Rossinavi, Aprea, Canados, Wally, Otam e Serigi.
Quello di Tommaso Spadolini è un percorso che ha origine diretta nel suo DNA. “Per me le barche sono state e sono ancora oggi una scelta, rappresentano il mio ambito di azione, dove ho trasferito una poetica familiare sedimentata”, dichiara. Dopo le prime esperienze con Cantieri di Pisa a fianco del padre Pierluigi, Spadolini inizia a muoversi in piena autonomia con Barberis, per approdare nel 1983 alla Canados. L’anno successivo nasce infatti il primo Canados 70 (punto di riferimento del design nautico di lusso), uno yacht che evidenzia subito uno dei tratti fondamentali dei progetti Spadolini: il design n0n è mai fine a sé stesso, deve sempre avere una forte valenza funzionale. Dal 1984 al 1992 nasce l’intera linea producendo così un totale di 107 unità.
L’architetto fiorentino alterna il lavoro su progetti custom con progetti per importanti cantieri di produzione seriale, come l’italiano Aprea, per il quale disegna tra le altre il “Don Giovanni”, un undici metri nel quale riesce a coniugare una configurazione tradizionale, quella del gozzo sorrentino, con il design di una sovrastruttura che ne pone in evidenza un’inedita dinamicità.
Numerosi i progetti custom che si succedono con l’ingresso nel nuovo millennio, tra questi è importante citare il Baglietto 138′ di Roberto Cavalli, perfetto esempio del concetto di Wide Body, una concezione configurale a tutta larghezza, senza corridoi che offre la possibilità
di grandi volumetrie interne. Proprio Spadolini è stato il primo a intuire che l’aumento dei volumi interni avrebbe rivoluzionato l’intera industria dei superyacht.
Lo stile dell’intera gamma di prodotti è caratterizzato da linee pulite, essenziali, sobrie, volte a creare un design classico e moderno allo stesso tempo. “Per me definire il design di una barca in due parole è: pochi elementi, ma essenziali”, dichiara Tommaso.
Soo anni ricchi di progetti: come Aslec, il 46 metri costruito da Rossinavi e varato nel 2012: si tratta della quarta unità che Spadolini progetta per lo stesso armatore ed è un yacht che può vantare numerosi tentativi di imitazione. Nel corso degli ultimi dieci anni vengono affidati allo Studio Spadolini alcuni refitting di prestigio, per imbarcazioni costruite da Cantieri di Pisa, Magnum, Baglietto.
L’anno appena concluso ha visto l’inizio di una positiva collaborazione con il cantiere Rosetti Superyachts per cui lo studio Spadolini ha progettato una gamma di imbarcazioni da 50 a 85 metri. Il 2018 vedrà il varo della nuova imbarcazione di Roberto Cavalli e del nuovo motor yacht 102′, costruito da CCN per una coppia di armatori americani che hanno affidato a Spadolini l’interior design. Lo stile dell’intera gamma di prodotti è caratterizzato da linee pulite, essenziali, sobrie, volte a creare un design classico e moderno allo stesso tempo. “Per me definire il design di una barca in due parole è: pochi elementi, ma essenziali”, dichiara Tommaso.
Per quanto riguarda il modo di lavorare, il primo step è rappresentato tutt’ora da schizzi a mano. “Per me è l’unico modo di trasmettere il contenuto emozionale di un’idea, la sua anima”, ha dichiarato il designer. Successivamente i disegni vengono elaborati e trasferiti allo staff dello studio che utilizza i software più aggiornati per ricreare i modelli a computer.