Un itinerario alla scoperta dei luoghi di meditazione e d’arte nel cuore dell’Emilia
I chiostri sono spazi gelosamente custoditi, per certi versi segreti, ma aperti, a chiunque intenda la spiritualità come momento intimo e personale. Ma anche a coloro che vogliono passeggiare con lo sguardo e con i piedi in gioielli architettonici che hanno ospitato nei secoli autentiche maratone dialettiche e meditative. I chiostri rappresentano il cuore di strutture dall’ingegnosa progettazione e nutrimento per occhi distratti dal paesaggio urbano. Con Visit Emilia ogni viaggio si trasforma in un’esperienza eclettica e irripetibile: sarà possibile seguire un itinerario tra i più affascinanti chiostri di abbazie, chiese, complessi monastici e borghi del territorio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Una terra conosciuta da tutti per le sue specialità gastronomiche offre anche la possibilità di immergersi nella storia e vivere momenti di relax tra le stanze e gli affreschi di alcuni spazi veramente meravigliosi dal punto di vista architettonico. Si parte da un maestoso chiostro che si apre alla meraviglia dei visitatori della Certosa di San Girolamo, meglio conosciuta come Certosa di Parma.
Questo complesso architettonico, il cui nome fu da ispirazione a Stendhal per il titolo del suo celebre romanzo, fu fondato dai monaci Certosini nel 1285 alle porte della città, ma nel corso dei secoli è stato completamente trasformato: la chiesa gotica è stata ricostruita nel 1722 in stile barocco, la facciata neoclassica risale al 1847, mentre l’antica sagrestia e splendidi arredi sono rinascimentali. Bellissimo da scoprire è anche il Monastero di San Giovanni Evangelista di Parma. Esso svela tre chiostri accessibili sulla destra dell’uscita della chiesa, scrigno di arte e di storia con la splendida cupola affrescata dal Correggio e la Storica Spezieria. Appena entrati in questo complesso benedettino si viene colpiti dal silenzio: “Ora et labora” si legge lungo la parete del primo chiostro, detto di San Giovanni o della Porta. Da lì si accede alla Biblioteca Monumentale, divisa in tre navate, con due file di cinque colonne ioniche che reggono il soffitto composto di 18 volte a tutto sesto.
Gita spirituale Emilia Romagna: un trionfo di meraviglia
Da menzionare è anche il chiostro della Badia di Santa Maria della Neve a Torrechiara (PR), fondato nel 1471 attorno alla preesistente chiesa dedicata alla Madonna della Neve. Spostandoci inprovincia di Piacenza è possibile visitare il chiostro dell’Abbazia di Chiaravalle della Colomba di Alseno. Il cuore dell’Abbazia è il chiostro quadrato trecentesco. Occasione perfetta per apprezzare la qualità architettonica, decorativa e mistico-simbolica tipica del Medioevo e soprattutto l’affascinante armonia delle parti. Una passeggiata lungo l’anello claustrale evoca un passato di meditazione monastica, favorita dal contrasto tra rigore esistenziale e splendore artistico. Spostandoci a Piacenza troviamo invece i chiostri della Chiesa di San Sisto: luogo in cui è custodito il monumento funebre a Margherita d’Austria e di una copia della celeberrima Madonna Sistina di Raffaello.
Leggi anche: Milano da scoprire: i palazzi storici più belli da vedere
Fuori città è da non perdere il chiostro dell’Abbazia di San Colombano di Bobbio, spazio che fa da scenario anche al Bobbio Film Festival. L’Abbazia, nota soprattutto come fonte d’ispirazione per Il nome della Rosa di Umberto Eco, fu uno dei più importanti centri monastici d’Europa durante il Medioevo. Il catalogo del suo Scriptorium, nel 982, comprendeva oltre 700 codici e dopo la dispersione in altre biblioteche conservò 25 dei 150 manoscritti più antichi della lettura latina esistenti al mondo. Si arriva poi ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia che colpiscono per la complessità progettuale e l’eterogeneità del disegno. Dei due chiostri, il più piccolo è un trionfo di volte a botte e cupolette angolari, bifore, timpani e lesene scanalate. Alla sua raffinatezza si contrappone armoniosamente l’imponenza scultorea tardo manierista del chiostro grande.
Poi ci sono i chiostri del convento di San Domenico. Questo convento è tra i più antichi luoghi di devozione di Reggio Emilia, costruito tra il 1233 e il 1236, poi adibito nel tempo a caserma, a deposito stalloni, a istituto per l’incremento ippico dell’esercito. Il complesso svela al suo interno due chiostri: sul più grande si affacciavano le celle dei frati, mentre nel chiostro piccolo, il passato si incontra col contemporaneo della scultura Less Than di Robert Morris. Molto consigliato è il Chiostro della Ghiara situato vicino alla magnifica Basilica di Reggio Emilia, la cui origine è legata alla presenza dei Servi di Maria che si stabilirono in città nel 1313. Questo luogo èstato restituito alla città come punto di incontro dove è possibile godere di eventi culturali, spettacoli musicali, mostre, gustare le specialità della cucina tipica emiliana. Meraviglia per gli occhi per lo spirito gli affreschi e le decorazioni ancora visibili nel luogo e nella collocazione per i quali furono pensati.