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Diversamente C.H.E.F.: una ricetta perfetta per la Pasqua

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Qualcosa di diverso e fantasioso per la tavola

Dopo due anni nei quali le celebrazioni pasquali hanno subito un forte ridimensionamento a causa della pandemia legata al Covid, sia per quanto riguarda gli aspetti religiosi che quelli conviviali (e gastronomici) sembrava che quest’anno le cose potessero tornare ad una normalità, seppur apparente. Ma le recenti operazioni belliche in Ucraina hanno nuovamente stravolto le carte in tavola. Nonostante la macchina della pubblicità (e del marketing) sia scesa già da tempo in campo per cercare di recuperare posizioni sul mercato per quanto riguarda il consumo di colombe e delle tradizionali uova di Pasqua, considerate l’elemento simbolo più rappresentativo  di questo importante appuntamento della tradizione cristiana.

L’ampia e ricca simbologia legata all’uovo affonda le sue radici nella notte dei tempi: dai Persiani agli Egizi, dai Romani al Medioevo, le leggende e le consuetudini attribuite allo scambio di uova come simbolo della vita e della rinascita non sono mai venute meno.

Più recente è la tradizione delle uova di cioccolato, la cui creazione sembra riconducibile a Luigi XIV (Re Sole) che, agli inizi del XVIII secolo, incaricò il maître chocolatier di corte di creare un uovo interamente realizzato con la crema di cacao.

Controversa invece appare l’origine di inserire una sorpresa nelle uova di cioccolato, attribuita da alcuni studiosi al famoso orafo Fabergé che nella Russia degli Zar (XIX sec.) creò le sue celebri uova-matrioska con altri preziosi gioielli al suo interno, destinate alla moglie dello zar Alessandro III. Ma altri storici sostengono che già nel Settecento a Torino c’erano dei maestri pasticcieri che usavano inserire una piccola sorpresa dentro le uova di cioccolato. Per la nostra ricetta gourmet dedicata alla Pasqua proponiamo una nuova versione (salata) del tradizionale uovo pasquale, a base di salmone selvaggio con la sorpresa formata da un tuorlo pochè, adagiato su un risotto di riso Venere nel quale sono inseriti i famosi medjillones, i gustosi mitili della Galizia, allineati come le punte della rosa dei venti. Analogamente alla raffigurazione usata per segnalare la direzione del vento ai marinai, in questo caso la rosa dei venti vuole indicare idealmente la direzione da seguire allo chef disposto ad esplorare i nuovi orizzonti del gusto.

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