La ricetta con pesce della Goenlandia per farti viaggiare con i sensi
In un’antica leggenda nordica si narra che i Vichinghi, prima di approdare in una terra inesplorata, lasciavano cadere dalle navi un piccolo pezzo di legno a circa un miglio dalla costa. Il luogo esatto dove approdava la magica tavoletta, sospinta dal moto delle onde, era ritenuto magico. E veniva scelto come sito ideale per gettare la prima pietra di quello che avrebbe costituito l’avamposto iniziale del insediamento abitativo di un nuovo villaggio. Probabilmente a questa arcaica consuetudine si attenerono anche gli antichi navigatori vichinghi quando, provenienti dalla vicina Islanda, sbarcarono per la prima volta sulle coste della Groenlandia.
Incuneata nella regione artica, tra le estreme propaggini settentrionali del Canada e l’arcipelago delle Svalbard, la Groenlandia è la più grande isola del mondo ed è quasi interamente ricoperta da ghiacci che si estendono per oltre l’80% della sua superficie. Il clima rigido e polare che caratterizza l’isola, soprattutto nelle regioni più interne e in quelle settentrionali, ha favorito la nascita di centri abitati soprattutto lungo le zone costiere dove si concentra la gran parte del turismo diretto nelle regioni polari artiche. Per quanto riguarda l’alimentazione, e le abitudini gastronomiche in particolare, la Groenlandia è influenzata pesantemente dalla rigidità del clima che, oltre alla pressoché totale assenza di prodotti vegetali, concentra la maggior parte degli ingredienti utilizzati nella caccia (foca, balena, bue muschiato, tricheco e renna) e nella pesca. Ed è proprio dal mare che proviene uno dei pesci più gustosi e utilizzati nella cucina groenlandese: l’halibut. Considerato da secoli in Groenlandia come una vera prelibatezza, l’halibut è un pesce estremamente versatile e rappresenta una delle principali fonti di reddito (soprattutto nei rigidi mesi invernali) della sconfinata isola artica alle soglie del Polo. La sua carne, dal sapore delicato e con lievi sfumature dolciastre, ricca di Omega3 (quasi come il salmone) consente un ampio ventaglio di preparazioni e un altrettanto vasto assortimento per quanto riguarda le tecniche di cottura.
Per la nostra ricetta abbiamo trasformato la polpa di halibut in appetitose pepite, cucinate in doppia cottura (vapore+forno) e servite con crostini di segale, foglie di salvia fritta e uova di capelin.
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