Da anni sentiamo parlare del cosiddetto mercato libero dell’energia. Si tratta di un mercato che, come spiega il suo stesso nome, non viene legato alle politiche di prezzo ufficiali comunicate dall’ARERA su base trimestrale o mensile. In sintesi, ogni operatore che agisce al suo interno ha la possibilità di proporre i propri prezzi e le proprie offerte, in un regime di libera concorrenza.
Al contrario, il mercato tutelato dell’energia deve sottostare ai prezzi imposti dall’ARERA che, come detto, vengono comunicati dall’autorità per l’energia ogni 3 mesi od ogni mese.
All’interno di questo articolo verranno fornite una serie di informazioni relative al mercato libero, dato che, come dimostrano le ultime indagini, c’è ancora molta confusione in Italia quando si parla di fornitura di luce e gas.
Come funziona il mercato libero e la situazione in Italia
Come anticipato poco sopra, il mercato libero segue le regole della libera concorrenza. In altri termini, i consumatori hanno la possibilità di scegliere l’operatore in grado di presentare l’offerta economicamente più vantaggiosa. Non essendo presente la maggior tutela, infatti, i player che agiscono in questo mercato hanno la libertà di definire ogni dettaglio delle proprie proposte, presentando dei prezzi concorrenziali.
In sintesi, in questo sistema il prezzo dell’energia non risponde ad un “cartello”, ma è liberamente modificabile o contrattabile. Al contrario, il mercato a maggior tutela parte da tariffe standard decise dall’ARERA e non soggette a modifiche da parte dei singoli operatori.
Qual è la situazione in Italia? Le microimprese dovranno obbligatoriamente passare al mercato libero entro luglio 2023, mentre i cittadini potranno farlo entro gennaio 2024. Si parla di obbligo per un motivo preciso: il mercato tutelato cesserà di esistere; dunque, quello libero diventerà l’unica soluzione percorribile. Per quel che riguarda i dati di settore, al momento il 56% della popolazione italiana ha già eseguito il passaggio dal mercato a maggior tutela a quello libero. Entro il 2024, però, la transizione dovrà essere completata al 100%.
I vantaggi offerti dagli operatori del mercato libero
Il primo vantaggio, nonché il più evidente, lo abbiamo già sottolineato a più riprese. In pratica, i consumatori hanno la possibilità di reperire delle offerte economicamente più convenienti, dunque delle forniture proposte a prezzi più bassi rispetto alle quote decise dall’ARERA nel mercato a maggior tutela. Ma i vantaggi del passaggio al mercato libero non sono meramente economici, dato che riguardano anche altri aspetti importanti.
Per fare un esempio concreto, gli operatori del mercato libero sono più digitali, e presentano delle app per smartphone che permettono di monitorare in maniera istantanea i consumi, insieme ad altre informazioni relative alla propria fornitura. Si può ad esempio prendere visione della propria bolletta direttamente sul cellulare, richiedere assistenza tecnica dall’applicativo ed eseguire l’autolettura.
Per quel che riguarda il monitoraggio dei consumi, è possibile servirsi anche di alcune guide online per verificare il costo del metano, in modo tale da valutare al meglio le spese in bolletta e avere una panoramica a 360° delle uscite per le forniture energetiche. In conclusione, l’Italia si appresta a muovere un passo decisivo, che vedrà appunto il mercato libero diventare l’unica opzione in ambito energetico. Il mercato tutelato andrà infatti in pensione. Inoltre, gli operatori vanno via via modernizzandosi, approfittando delle grandi opportunità concesse dal digitale, come nel caso delle app installabili sugli smartphone.