Torna l’iniziativa di Fondazione AIRC che sostiene la ricerca contro i tumori femminili.
Come da tradizione, in occasione della Festa della Mamma 2023, torna L’Azalea della Ricerca AIRC, un fiore speciale per festeggiare tutte le mamme. Il Gruppo Foppa sostiene anche quest’anno AIRC nella diffusione dell’iniziativa e nella distribuzione. Fino a sabato 13 maggio, presso la sede di via Cremona 99, sarà possibile acquistare le azelee. Per la Festa della Mamma, dunque, l’Azalea della Ricerca di Fondazione AIRC torna a colorare tantissime piazze in tutta Italia per sostenere i ricercatori impegnati a trovare diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci per i tumori che colpiscono le donne. Domenica 14 maggio, ventimila volontari distribuiranno l’azalea Airc, a fronte di una donazione di 18 euro, per sostenere il lavoro dei ricercatori.
Azalea festa della mamma: l’alleata della salute femminile
Dal 1984, anno della prima edizione, l’Azalea è diventata il simbolo della festa della mamma, permettendo nel tempo di sostenere il lavoro dei ricercatori impegnati a trovare diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci per i tumori che colpiscono le donne.
L’Azalea della Ricerca è un momento di grande partecipazione collettiva e il suo successo è dovuto alla generosità dei cittadini italiani e alla disponibilità degli oltre 20.000 volontari che permettono una distribuzione capillare delle piante su tutto il territorio nazionale. Quando si fa un dono, in realtà si dona due volte: si fa del bene a chi lo riceve e a se stessi. Con l’iniziativa l’Azalea della Ricerca di Fondazione Airc, che torna nelle piazze per la Festa della Mamma, si dona tre volte perché si fa del bene alla salute di tutte le donne. Questo fiore dal 1984 sboccia ogni anno per dare nuova forza alle ricercatrici e ai ricercatori impegnati a trovare diagnosi sempre più precoci e trattamenti più efficaci per i tumori che colpiscono le donne.
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L’importanza della ricerca AIRC
Lo scorso anno nel nostro Paese sono stati stimati oltre 185.000 nuovi casi di tumore nella popolazione femminile. Gli screening, proposti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale per alcune patologie e ad alcune fasce della popolazione, consentono di individuare lesioni precancerose oppure la presenza di un tumore quando è ancora allo stadio iniziale. La ricerca è la principale alleata della prevenzione e quest’anno ha fatto un importante passo in avanti per il tumore al colon-retto che, dopo quello alla mammella, è il più diffuso. Alberto Bardelli, Direttore Scientifico di IFOM, l’istituto di oncologia molecolare di Fondazione AIRC e Professore Ordinario all’Università di Torino, con il suo gruppo di ricerca ha recentemente individuato una strategia terapeutica che potrebbe rendere sensibili all’immunoterapia i tumori del colon in fase metastatica, che nel 95% dei casi non rispondono a questo tipo di trattamento. “Il nostro prossimo obiettivo è portare i risultati di questo studio di laboratorio in una sperimentazione clinica a beneficio dei pazienti” ha dichiarato. E questo anche grazie al contributo di un fiore, l’azalea, diventato simbolo della salute femminile.
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