In occasione della Milan Digital Week riscopriamo la retail experience, l’innovativa forma dei negozi fisici.
Mai come negli ultimi anni, mondo del fashion e mondo del digital camminano mano nella mano. Temi come l’interattività, l’innovazione, e la connettività sono sempre più legati alla customer experience del retail. In un’epoca in cui tutto è immediato e tutto è virtuale, il fashion non può che stare al passo e integrare aspetti del digital nell’offerta. E quale momento migliore per dedicare spazio a questa nuova formula del retail, se non durante la Milan Digital Week?
Ma procediamo per gradi. Cos’è l’experiential retail? L’experiential retail non è solo futuro, è anche presente. Di fronte alle sfide lanciate dall’eCommerce, il retail sembrava decadere, ed ecco qui la risposta: si tratta di vere e proprie esperienze di shopping personalizzate. Il negozio fisico non è più un luogo in cui il cliente entra, prova e acquista; si trasforma per offrire qualcosa di immersivo e travolgente.
Partendo da un esempio a portata di mano per tutti i fashionisti milanesi: il flagship store di Chiara Ferragni Collection a Milano. Sicuramente avanguardistico nel suo concetto, il negozio fisico non ricorda assolutamente un qualsiasi punto retail di un online brand, bensì si presenta come un piccolo museo di quello che è il mantra del brand, lo stile, i valori che vuole trasmettere attraverso le collezioni. I glitter, il vibe americano, il richiamo continuo ai viaggi, sono tutti aspetti che rappresentano perfettamente l’essenza del brand e come si vuole presentare sul mercato.
La prima volte che sono entrata all’interno dello store mi sono sentita subito catturata dai dettagli della struttura del negozio, del design, dell’arredamento. Paradossalmente, gli abiti in sé passavano in secondo piano. Sembrava di essere stati catapultati nel mondo di Chiara. E come il flagship store di Chiara Ferragni Collection ce ne sono molti altri, in Italia e all’estero, che addirittura fanno le cose ancora più in grande.
La retail experience è ormai un must per sopravvivere in un mondo sempre più tecnologico, ma anche un modo per noi clienti di riscoprire il brand e viverlo.
Lo scopo di questi negozi è stupire, rendere memorabile l’esperienza. Quindi via libera all’immaginazione e che l’esperienza più disruptive vinca. La boutique interattiva di SOTF, a Firenze, incarna pienamente lo spirito digital: iPad all’interno dello store permettono ai clienti di controllare la disponibilità del prodotto, farlo apparire davanti ai propri occhi ed acquistarlo con soli pochi click, come se si stesse facendo tutto da casa.
E ancora, Canada Goose – brand canadese di abbigliamento invernale – ha installato una vera e propria cella frigorifera nello store del New Jersey per testare il prodotto a temperature fino a -25 gradi. Il brand regala ai propri clienti un’esperienza completa del prodotto e delle sue reali funzioni. Oppure Hunter Boots e Timberland hanno allestito pop-up store simili a serre all’interno delle quali vero muschio e pioggia catapultano i clienti nel mondo del brand e permettono di vivere a pieno l’esperienza del prodotto.
La retail experience è ormai un must per sopravvivere in un mondo sempre più tecnologico, ma anche un modo per noi clienti di riscoprire il brand e viverlo. Un modo di toccare con mano il prodotto, ma soprattutto sperimentare sulla propria pelle la qualità e il reale valore dell’offerta. Io dico di sfruttare l’occasione e cogliere l’opportunità per entrare nell’universo del nostro brand preferito e farne esperienza.
Ines Emma Carla