Il brand Acchitto gioielli raccontato dalle due fondatrici, Elena e Francesca
Da un passato comune in una grande Maison a un brand tutto loro: Elena Faccio e Francesca Richiardi raccontano come nel 2018 sia nato Acchitto gioielli, un brand che guarda al passato ma con grande spirito di innovazione. In due anni il successo e oggi una Capsule in esclusiva per l’ecommerce di Ivan Perini, figura di riferimento nel settore della gioielleria. Guardando le loro creazioni ci si trova catapultati in un’epoca remota – una sorta di Magna Grecia. Ma poi la flessibilità e la personalizzazione di ogni pezzo ci riportano immediatamente al presente, in un gioco continuo di ispirazioni molteplici e sovrapposte. Abbiamo chiesto a loro di raccontarci Acchitto gioielli, fin dal principio…
Partiamo dalle origini. Dove siete cresciute personalmente e professionalmente? Quanto della vostra storia è confluito nel progetto di Acchitto?
Francesca. Romana classe ’93, i giochi della mia infanzia sono stati i tessuti, gli accessori e i vestiti nel laboratorio di abbigliamento di mia madre, ho assimilato tutto in quegli anni. Successivamente ho frequentato l’Accademia Costume & Moda di Roma. Durante il mio percorso di studi, sono stata selezionata da Vogue Talents per il concorso “lineapelle for leather talents”, ho presentato la mia prima collezione “Ouverture au sauvage” durante Altaroma di fronte a una giuria presieduta da Silvia Venturini Fendi e ho partecipato e vinto il premio LVMH Graduate Prize.
Elena. Vicentina classe 1992, fin dall’infanzia ho vissuto in tournée nei teatri dell’opera di tutta Europa tra costumi di scena, luci e scenografie. Ho frequentato l’Istituto Europeo di Design di Roma e Marangoni school of fashion, art & design di Milano. Ho lavorato per diversi brand sia internamente che come consulente creativo.
Ci siamo conosciute all’interno dell’ufficio stile di Fendi , da lì abbiamo scoperto di avere una buona intesa lavorativa, una visione ed un gusto che ci accomunavano molto e nel marzo 2018 abbiamo deciso di fondare il nostro brand. Il percorso è iniziato con l’abbigliamento, anche se entrambe abbiamo sempre avuto un’attenzione speciale per i gioielli vintage, trasmessa dalle nostre famiglie. Siamo partite da lì. Volevamo creare un prodotto di uso comune ma non banale, che lasciasse un segno riconoscibile e ricercato figlio di un’estetica nuova. Inoltre, avevamo tutte e due la sensazione che sul mercato mancasse qualcosa.
Da qui la decisione di lanciare una linea di gioielli contemporanea, partendo dagli elementi che ci affascinavano del passato. Confrontandoci con il mondo della gioielleria abbiamo dovuto affrontare tante sfide per noi nuove, che piano piano siamo riuscite a superare. La soddisfazione più grande è sicuramente quella di vedere realizzate le nostre idee. Insieme, ci occupano di tutti gli aspetti del business, dal prodotto allo styling. Acchitto per noi nasce dall’esigenza di avere gioielli ready-to-wear unici, di forte impatto e curati nei minimi dettagli.
Acchitto è un brand che unisce la tradizione – come quella degli iconici Mori – e l’innovazione, ben rappresentata dal vostro sistema brevettato. Potete parlarcene? Come siete riuscite a coniugare questi due aspetti e quale è più importante per voi?
Stiamo cercando di creare una nuova categoria di jewelrywear: un nuovo codice per indossare il gioiello in un modo immediato, che si adatti allo stile di ognuno e che sia portabile in ogni occasione. Abbiamo scelto così di posizionarci al vertice della tendenza e della tecnologia, due aspetti molto diversi ma che per il nostro brand non protrebbero esistere l’uno senza l’altro. Acchitto rappresenta il mix perfetto tra ricerca artigianale e contemporaneità: il risultato è, per ogni pezzo, una combinazione di istinto, riferimenti, memoria e visione.
L’ispirazione di epoche e paesi lontani si fonde nella ricerca di meccanismi innovativi, cambiando le regole del gioiello tradizionale e permettendo la personalizzazione del prodotto, per avere la possibilità di indossare il gioiello in base al proprio stile, o al proprio mood. Le collezioni seguono i trend, ma sono fatte di pezzi unici, con un carattere che trascende le stagioni: attingono al passato e al presente, unendo il know-how italiano all’estetica contemporanea.
Le fotografie delle vostre campagne sono sempre molto colorate, quasi opulente. Ma soprattutto la caratteristica che non passa inosservata è la tendenza a mescolare i generi, senza volerli per forza incasellare. Come avete scelto questo tipo di immagine? Quale valore ha per voi il concetto di gender fluid?
L’essenza della bellezza è unità della varietà. Questo è il nostro concetto di partenza ed il nostro valore più importante, che condensa nel prodotto l’universalità di genere, età e cultura. Quando scattiamo le nostre campagne c’è sempre l’intento di creare un’immagine forte che dia un effetto opulento ma che trasmetta anche dei messaggi chiari: i gioielli Acchitto non si rivolgono necessariamente ad una figura in particolare, ma a chiunque li voglia indossare. Stiamo cercando di suggerire una nuova categoria di jewelrywear, un nuovo codice che fa sì che gioiello di si plasmi su chi lo indossa e sia portabile in ogni occasione.
Qual è il pezzo di Acchitto gioielli secondo voi più iconico? E quale invece vi rispecchia di più?
Francesca. Non trovo che un pezzo sia più o meno iconico di un altro, proprio perché abbiamo delineato vari elementi che fanno del prodotto qualcosa di immediatamente riconoscibile e unico, come la zigrinatura, i segni nascosti, l’opulenza dell’oro e del colore. Essendo personalizzabile e avendo un possibilità di scelta reale, è il cliente che decide quale far diventare iconico per lui. Penso che sia un gioiello che veste ma che anche racconta un sentimento che rispecchia chi lo indossa.
Elena. Per quanto mi riguarda è uno dei pezzi che uscirà nella prossima collezione.
Avete appena lanciato una nuova Capsule in esclusiva per Ivan Perini, che vanta collaborazioni con alcuni dei più famosi designer del settore italiani e non solo. Come è nata questa intesa? Che cosa significa per il vostro brand?
Conoscendo l’importanza di Ivan Perini nel mondo dei gioeilli lo abbiamo immediatamente contattato sia per esporgli i nostri prodotti sia per proporre di creare fin da subito una collaborazione con lui. L’intesa è stata immediata: insieme abbiamo deciso di rivisitare alcuni dei nostri best seller iconici senza stravolgerli completamente, ma cambiandone alcuni dettagli e arricchendoli con una lavorazione che non avevamo mai usato, lo smalto glitter; con la sua consulenza abbiamo creato due prodotti nuovi, che mancavano nella nostra proposta, sempre riconducibili alla nostra identità. È sempre stimolante interfacciarsi con professionisti esterni al nostro brand per capire come creare insieme qualcosa di inedito. Per Acchitto questa collaborazione significa molto, sia per il fatto di esserci rapportate con un professionista del settore del suo calibro, sia perché ha dato il via ad altri progetti di collaborazione che stiamo sviluppando in questo momento.
La situazione è sicuramente incerta, però è tempo di guarda al futuro. Come avete vissuto questo periodo di incertezza e come ha influito sulla vostra creatività? Potrebbe esserci spazio per collaborazioni con altri designer?
Non è stato limitante nella creatività, perché rimane l’unico valore che ci rende veramente libere ed è stata da sempre la nostra forza. Siamo costantemente ispirate da pezzi vintage e decorativi: questo sarà sempre il fil rouge delle collezioni. Il risultato è uno stile lussuoso, trendy, fatto di materiali ricchi, colori luminosi, ispirazioni di epoche e paesi lontani, giochi di luce e volumi. Prendiamospunto dalla chinoiserie degli anni ’20, da gioielli di epoca vittoriana, stampe asiatiche, mobili vintage, passando per gli anni ’70 e ’80. Facciamo una grande ricerca negli archivi storici del gioiello e del design in generale, cerchiamo di creare dei pezzi contemporanei con uno sguardo sempre rivolto al passato.
La situazione è stata invece più frenante nell’ampliamento della rete vendita. In questo momento non tutti i grandi retailers sono disposti a dare spazio a marchi emergenti con poche stagioni alle spalle, preferendo sempre osservare lo sviluppo delle prossime collezioni prima di procedere ad un’affiliazione. In più il fatto che i negozi italiani ed esteri siano in condizioni non stabili dovute alla continua evoluzione del virus, non aiuta all’esposizione del prodotto al pubblico. Al tempo stesso ci siamo rese conto della grande importanza di avere un e-commerce ben strutturato per gli acquisti online; il web rimane il mezzo più immediato, non ha limiti di acquisto e visibilità.
Sicuramente rispetto alle collezioni passate abbiamo un occhio molto più attento all’aspetto commerciale, per presentare ai nostri clienti un prodotto che rispecchi la condizione attuale. A livello produttivo abbiamo cercato di creare dei pezzi che potessero essere più accessibili, pur mantenendo un appeal commerciale e trendy nei confronti del pubblico e soprattutto rispettando sono i tratti distintivi e l’identità di Acchitto gioielli. Consolidare il brand al momento è il nostro obbiettivo primario e collaborazioni con altri designer o retailers sarebbero l’opportunità perfetta per confrontarci con realtà diverse dalla nostra, crescere professionalmente, imparare ed arricchirci: in questo momento stiamo portando avanti dei progetti, ma rimaniamo naturalmente aperte a nuove proposte.
Beatrice Anfossi
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