Una rivisitazione del celebre dolce argentino alfajor a base di dulche de leche
La cultura gastronomica sudamericana, ed in particolar modo quella dell’Argentina, è ricca di specialità gastronomiche le cui origini si ricollegano spesso agli intensi flussi migratori che nel secolo scorso hanno interessato il Paese. Basti pensare ad esempio alla notevole influenza avuta dalla cucina spagnola che ha introdotto in tutto il Sudamerica le famose “empanadas” (i gustosi fagottini farciti di carne e verdure) o alla presenza della cucina italiana. Molto diffusa grazie al classico pesto alla genovese che, opportunamente rivisitato, si è trasformato in salsa “chimichurri”, o alle numerose specialità piemontesi come la “bagna cauda” e il “vitello tonnato”, tanto per citare gli esempi più famosi inseriti oggi nella maggior parte dei menu argentini.
Anche nell’ambito dei dolci l’Argentina offre un vasto assortimento di dessert, come l’alfajor, considerato il dolce nazionale più rappresentativo del Paese. Si tratta in pratica di un “panino” formato da due biscotti morbidi (molto simili ai brownies) tra i quali è racchiuso l’altrettanto famoso “dulche de leche”, la gustosa crema (dal sapore simile a quello della caramella mou) popolarissima in tutto il Sudamerica, ottenuta sottoponendo latte e zucchero ad una lunga cottura. In questa ricetta viene proposta una particolare rivisitazione dell’alfajor, con l’aggiunta delle nocciole di Cherasco IGP e l’inserimento di un prelibato e prezioso caviale di lumaca nelle decorazioni.
Del resto cucina e creatività creano un binomio dove ogni accostamento è possibile, oltre che lecito. A condizione naturalmente di rispettare gli equilibri di un ottimale bilanciamento dei gusti e delle diverse sfumature degli ingredienti utilizzati. Un simile abbinamento inoltre non appare neanche troppo azzardato, se pensiamo che in un ristorante stellato danese lo chef ha messo alla carta un gelato all’alga giapponese (autentico trionfo dell’umami) con del caviale belga. O ancora in un altro ristorante stellato, nel cuore di Roma, troviamo un dessert a base di banana, cioccolato bianco e caviale. Le fragranze scaturite da questo insolito accostamento sono ulteriormente esaltate dall’utilizzo dello zucchero muscovado, delle Amarene Brusche di Modena IGP e del dulce de leche Mardel Gourmet, il più diffuso e apprezzato in Sudamerica.