Intervista a Roberto Cacciola: “Il mio lavoro? Frutto di qualità e dedizione”
Continua la ricerca di Luxury prêt-à-porter alla scoperta di realtà interessanti e di persone che abbiano qualcosa da raccontare: oggi vi presentiamo la Barberia Cerva, immersa nel cuore di Milano in una corte di fine ‘800, fondata da Roberto Cacciola. Noi di Luxury prêt-à-porter abbiamo intervistato Roberto, per farci raccontare la strada che lo ha condotto alla realizzazione del suo sogno più grande: la Barberia Cerva. Nato a Milano il 17 settembre del 1981, ha iniziato a 14 anni come garzone in una bottega di Brusuglio, un paesino alle porte di Milano, dove ha imparato le basi del mestiere e dove ha capito che questo sarebbe stato il suo futuro. Intorno ai 21 anni di età, ha la possibilità di crescere presso un’azienda di moda molto famosa, dove lavora e collabora per anni, fino al 24 gennaio 2017 quando finalmente apre la sua bottega “Barberia Cerva”. Una piccola bottega con due uniche postazioni, diverse tra loro.
Ogni sogno realizzato è frutto di impegno e tanta passione. Roberto ci ha raccontato il percorso che lo ha portato al raggiungimento del suo obiettivo, una strada fatta di difficoltà, ma anche di grandi soddisfazioni: ecco cosa ha confidato a Luxury prêt-à-porter.
“Quest’anno sono 23 anni che svolgo questo lavoro, ho iniziato quanto avevo 14 anni. Ho lavorato sette anni dal mio maestro, Francesco Proscia, dopodiché ho iniziato a lavorare come barbiere per una nota casa di moda. La creazione del mio pacchetto cliente è iniziata proprio da questo negozio, una realtà in cui ho lavorato per otto anni. Ho lavorato come direttore della loro barberia, avendo la possibilità di tagliare i capelli a tutti i modelli delle loro sfilate, ho conosciuto vari personaggi molto famosi, che facevano parte della mia clientela. Il mio sogno era di continuare a crescere per arrivare ad avere il mio negozio, che è quello in cui ci troviamo ora.”
“Per il futuro non ho intenzione di allargarmi, ma di creare un ambiente come il vecchio e vero barbiere: ‘confidenze’ ‘risate’ ‘tagli e barbe’ ‘amicizia’. Insomma fidelizzare. Non mi interessa aprire dieci negozi: qualità, non quantità. Voglio gestire un solo negozio, preferisco infatti avere due poltrone, ed essere sicuro di offrire un buon servizio di alta qualità al cliente ed amico”
Dopo la lunga esperienza presso la celebre casa di moda, Roberto ci racconta di aver iniziato una nuova fase della sua carriera, in un negozio con target maschile/femminile, dove ha introdotto il servizio di barberia. E’ da questo momento che Roberto ha iniziato a pensare di poter porre fine alla sua carriera da dipendente e iniziarne una in proprio: ha quindi aperto una sua partita iva, dando inizio alla sua carriera imprenditoriale. Roberto ha fatto il suo ingresso nel mondo del lavoro molto presto: dopo la gavetta, si è trovato a gestire un negozio a soli 21 anni. Il secondo passaggio è durato sei anni, una fase ancora più personale, in cui ha capito cosa significhi essere un imprenditore, e tutte le difficoltà che ne derivano. Il duro lavoro però ha portato i suoi frutti, Roberto ha finalmente realizzato il suo sogno: la Barberia Cerva.
Il pacchetto clienti di Roberto è variegato e duraturo, con clienti affezionati che lo seguono dal 2003. Roberto ci rivela di avere anche clienti che vengono dall’estero, dall’America, dalla Germania, da Dubai. Ha fatto anche delle trasferte all’estero, in Spagna, per il matrimonio di un noto calciatore, che ci confida essere un suo grandissimo amico. “Abbiamo realizzato questo sogno, sono molto contento. In genere lavoro solo su appuntamento. Il mio lavoro si prolunga anche dopo la chiusura del negozio, infatti i miei clienti hanno il mio cellulare personale, e hanno la possibilità di contattarmi in qualsiasi momento, anche fino a tarda sera. Raramene lavoro a domicilio, solo per problemi di salute e urgenze: mi piace che il cliente viva la Barberia Cerva.”
Rivivendo la sua carriera, Roberto ci tiene a dirci il nome del suo maestro: “Il mio maestro è Francesco Proscia, l’ho conosciuto per caso. Facevo la scuola di idraulica, ma solo per due mesi, non era la mia strada. Ho detto a mia mamma: ‘piuttosto lavoro’. Un giorno sono andato dal dentista a Brusuglio, dove ancora adesso abito, e il dentista mi ha detto: è morto il papà di Francesco Proscia. E così ho iniziato la gavetta per sei mesi, pulendo il pavimento. Nel frattempo Proscia mi insegnava a fare la barba senza lama su di lui, finché non mi ha messo in mano un rasoio e dentro di me ho capito che volevo fare quello. ”
“Dopo un anno e mezzo di gavetta ho capito che era la mia vocazione, ho fatto la scuola serale per 5 anni, ci andavo la sera con il treno, dopo il lavoro. Voglio dare un messaggio ai giovani: le difficoltà ci sono. Bisogna affrontarle.”
Barbiere e parrucchiere sono figure molto diverse, sottolinea Roberto, che non vanno confuse. Il barbiere, innanzitutto, lavora solo sull’uomo. Al contrario di quanto molti pensano ancora oggi, il barbiere non fa solo la barba, ma taglia anche i capelli. Inoltre il barbiere è un lavoro totalmente incentrato sulla tecnica e sulla precisione, con uso di forbici e pettine ad eccezione di alcuni tagli a macchinetta e barbe con una buona insaponatura, con un pennello rigorosamente di pelo di tasso. “Dopo un anno e mezzo di gavetta ho capito che era la mia vocazione, ho fatto la scuola serale per 5 anni, ci andavo la sera con il treno dopo il lavoro. Voglio dare un messaggio ai giovani: le difficoltà ci sono. Bisogna affrontarle. In tutti questi anni ho partecipato anche ai campionati, dove per fortuna mi sono quasi sempre classificato. Questi campionati ti insegnano ad essere molto più veloci nel lavoro. A soli 20 anni ho preso il diploma di maestro e quindi insegnavo già ai ragazzini più giovani. Il mio maestro faceva parte della scuola serale e per non creare disagi ha lasciato il suo ruolo, mettendosi in segreteria. Caratterialmente ero una testa calda, e lo sono ancora adesso: non bisogna mai essere deboli di carattere, lo dico anche a mia figlia più grande, che va in prima superiore, la stimolo a diventare sempre più forte.”
“Caratterialmente ero una testa calda, e lo sono ancora adesso: non bisogna mai essere deboli di carattere, lo dico anche a mia figlia più grande, che va in prima superiore, la stimolo a diventare sempre più forte.”
Abbiamo poi domandato a Roberto se ha altri progetti per il suo futuro lavorativo, ecco cosa ci ha risposto: “Per ora voglio continuare a far crescere la mia barberia, puntare alla fidelizzazione della clientela. I colleghi del mio settore lavorano più sul commerciale, a me invece interessa la continuità. Non mi faccio pubblicità, si basa tutto sul passaparola dei clienti affezionati. Grazie al mio collaboratore, stiamo lavorando anche molto sulla parte social, stanno arrivando tante persone semplicemente grazie alle recensioni positive. Per il futuro non ho l’idea di allargarmi, ma di crescere. Non mi interessa aprire dieci negozi: qualità, non quantità. Voglio gestire solo un negozio, preferisco avere due poltrone, ma essere sicuro di portare solo alta qualità al cliente.”