La Peace Cake è la ricetta dedicata al giorno delle Fratellanza Umana
Alle numerose ricorrenze instituite dall’ONU per richiamare l’attenzione mondiale alla svariate problematiche che preoccupano l’attuale società, si affianca da quest’anno una nuova celebrazione la cui data è fissata al 4 febbraio. A partire infatti dal 2021, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha stabilito che ogni anno in questa data sarà celebrata la “Giornata Internazionale della Fratellanza umana”. Questa decisione, ufficializzata nel corso della 75ª sessione plenaria delle Nazioni Unite, avrà lo scopo di “promuovere il dialogo interreligioso e interculturale” tra i popoli della Terra per eliminare, come recita il testo della risoluzione dell’ONU, “gli atti di odio religioso che minano lo spirito di tolleranza e il rispetto per la diversità, soprattutto in un momento in cui il mondo affronta la crisi senza precedenti causata dalla malattia del Coronavirus”. Questa risoluzione è stata presentata, in rappresentanza di diverse nazioni, da un delegato degli Emirati Arabi Uniti come auspicio per “una risposta al crescente odio religioso in mezzo alla pandemia Covid-19”, e la scelta della data non è stata casuale.
Il 4 febbraio dello scorso anno è stato firmato infatti ad Abu Dhabi, da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib, lo storico “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” che ha sancito una pietra miliare nei rapporti tra cristianesimo e islam, ponendo inoltre le basi per “una pacifica convivenza tra le diverse tradizioni religiose del mondo in nome della pace”. Per celebrare questa importante ricorrenza proponiamo la ricetta della “Peace Cake“, un dolce ispirato alla tradizione dolciaria pasquale nella cui realizzazione abbiamo inserito alcuni tra i principali ingredienti legati alle tre maggiori religioni monoteiste l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam, i cui simboli sono inseriti nelle decorazioni del piatto. Tra gli ingredienti del brownies, utilizzato come base del dolce, abbiamo aggiunto diversi elementi della nostra tradizione (crema pasticcera, amarene e miele) abbinati ad alcuni prodotti della cultura araba (datteri, acqua di rose e zenzero) e di quella ebraica (ṭaḥīna e pistacchi). Per la forma ci siamo ispirati alla classica “pupa” abruzzese (un tipico dolce pasquale della provincia di Chieti), utilizzando una rara formina realizzata dagli artigiani lattonieri ancora presenti nei paesini alle falde della Maiella.