Gusto, relax e grandi vini per scoprire le bellezze della Toscana, sul panorama mozzafiato delle splendide colline di Montecarlo
Un paesaggio naturale eppure lavoratissimo, che rivela un intervento costante per ordinare e cesellare. Ne deriva una vera “land art”, che rivela quel senso di armonia tra ambiente naturale e umano, che è tanta parte del fascino della Toscana. Anche in un “fazzoletto” di terra in provincia di Lucca, a 150 m di altezza sul livello del mare, si può assaporare tutto ciò. Siamo a Montecarlo, un borgo medievale di 4000 persone, una torre merlata che spicca in lontananza, profili ondulati intorno. Ma soprattutto Montecarlo è famoso per il suo territorio vitato da cui trae origine il Montecarlo DOC, una denominazione riconosciuta nel 1969.
Il piccolo Consorzio di produttori comprende l’eccellenza della Tenuta del Buonamico, l’azienda più grande. Fondata agli inizi degli anni ‘60 da famosi ristoratori torinesi allo scopo di rifornire i loro locali con i vini di Montecarlo, la Tenuta è stata rilevata 15 anni fa dalla famiglia Fontana, valorizzata e ingrandita. Oggi la Tenuta del Buonamico è una meta imperdibile in questa terra di Toscana, sia per i suoi vini, sia per l’hospitality e la ristorazione, sia per l’eleganza del design. Un enoturismo luxury, dunque, che offre una magnifica offerta, declinata su varie possibilità. Prima di tutto la visita con degustazione in cantina, anche solo per una breve sosta di un paio d’ore, possibile per gruppi da 2 a 80 persone. Una suggestiva cantina storica, “l’Inferno”, dove, tra le barriques in legno e le autoclavi in acciaio, sono conservate le bottiglie e le etichette storiche, fin dalla prima bottiglia del 1964, velate dalla patina degli anni. In cantina si scoprono i segreti e la varietà della produzione attuale.
Cantine aperte Toscana 2022: sperimentazione e tradizione alla Tenuta del Buonamico
Il Montecarlo ha una lunga storia su cui s’innesta la Tenuta del Buonamico. Terra argillosa, vocata alla viticoltura da 2000 anni, appena ventilata dai vini della Versilia che apportano salinità, ha prodotto sempre grandi vini bianchi, tanto che lo “Chablis di Montecarlo”, considerato uno dei migliori della penisola, fu servito al matrimonio di Umberto di Savoia. In questa terra, nei primi anni dell’Ottocento, un gruppo di intraprendenti vignaioli ebbe l’intuizione di introdurre diversi vitigni di origine francese, che attecchirono splendidamente, accanto al Trebbiano Toscano e al Sangiovese, tanto da dare origine alla cosiddetta “anomalia lucchese”. L’introduzione dei vitigni d’Oltralpe, oggi in perfetta armonia e convivenza sul territorio del Montecarlo, si è concretizzata in un fortunato blend con le altre uve autoctone: il risultato è stato una produzione di vini unici e singolari nel loro stile.
Questa zona è tornata alla ribalta di recente, avviando, anche per merito del Buonamico, una vera e propria rinascita del territorio e della produzione enologica. Infatti questa Tenuta, che copre un’area di 100 ettari, 48 dei quali con vigneti specializzati, pur lasciando inalterate le caratteristiche essenziali per una viticoltura di sapore antico, si è posizionata sul mercato come azienda leader di Montecarlo per la produzione di vini pregiati, tra cui i celebri spumanti. La storia delle bollicine alla Tenuta del Buonamico ha preso il via nel 2010 quando si decise di iniziare una sperimentazione di appena 2.000 bottiglie di Spumante Metodo Martinotti. Una sperimentazione avviata con l’intuizione di spumantizzare in autonomia, senza alcun supporto dall’esterno, differenziandosi dalla maggioranza delle altre aziende.
Dal primo tentativo entusiasmante di 2.000 bottiglie di Brut Rosé, è nato lo Spumante Particolare, uno dei prodotti oggi più importanti della Tenuta, arrivando a un totale di circa 140.000 bottiglie commercializzate nel 2020. Mentre si arriva a circa 400.000 bottiglie, calcolando tutti i vini, bianchi, rossi, rosati e spumanti. “Produrre spumanti in una regione come la Toscana desta curiosità e voglia di sperimentare” – dichiara Eugenio Fontana, titolare della Tenuta. Gli obiettivi della famiglia Fontana partono dal desiderio e dall’impegno di rinnovare, senza trasformare, l’attitudine della Tenuta di lavorare Pinot Bianco, Sauvignon, Roussanne, Sémillon, Vermentino, in piccola parte Viogner e, ovviamente, Trebbiano Toscano. A queste uve a bacca bianca si affiancano Sangiovese, Canaiolo, Syrah, Merlot e Cabernet Sauvignon. Un blend fortunato e produttivo di vitigni autoctoni e stranieri che ha saputo dar vita a vini di charme, adatti per incuriosire e soddisfare i palati più poliedrici, consolidando così l’unicità di un territorio come quello della Doc Montecarlo.
E poiché la Lucchesia è terra di grande vivacità culturale, il Buonamico invita spesso artisti e intellettuali a esprimere la propria creatività, che poi contribuisce ad arricchire la cantina, con evocazioni di celebri film. La visita e la degustazione in cantina può essere completata da una cena al ristorante gourmet Syrah,che affianca la tradizione toscana alla nuova gastronomia, con una bella ricerca di materie prime, tanta creatività e originalità, che ruotano intorno all’amore per il vino e l’olio extravergine di oliva. Infine, per un weekend completo, sarà perfetta una sosta rilassante nel Wine Resort all’insegna dell’eleganza nel design, per chi vuol vivere l’emozione del lusso senza rinunciare alle tradizioni del territorio. Undici suites, tutte dal design personalizzato, con affaccio su un giardino privato dove è servita la prima colazione, vetrate a tutta parete, un rilassante Centro Benessere, una piscina immersa tra i vigneti e circondata da ulivi. Da qui la vista spazia sulle colline e i profili merlati di Montecarlo. E uno splendido gusto nell’arredo sceglie colori caldi che richiamano i colori del vino, mentre la grande copertura del padiglione centrale dove è collocato il ristorante ricorda esattamente una foglia di vite rovesciata.
Franca D. Scotti