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A Roma, arriva la rivoluzione della pizza firmata Dazio

Dazio è l’ambizioso progetto che unisce ristorazione e professionalità

La pizza è il piatto italiano per eccellenza che, insieme alla pasta, fa conoscere il Belpaese in tutto il mondo diventando suo portavoce. Le sue origini sono antichissime e ha radici molto più profonde di quanto si possa pensare: in Sardegna, gli archeologi hanno trovato tracce evidenti di cottura di pane lievitato risalenti a circa 7000 anni fa che veniva condito in molti modi diversi per renderlo più saporito e si proponeva come antenato della pizza. Nella Napoli del XVI secolo, una focaccia di galette veniva chiamata pizza ed era conosciuto come il “piatto per i poveri”.

Tradizionalmente, la pizza nascerebbe l’11 giugno 1889 giorno in cui, in onore della regina Margherita di Savoia, il pizzaiolo napoletano Raffaele Esposito creò la “Pizza Margherita”  guarnita con pomodori, mozzarella e basilico, in modo da richiamare il tricolore. In realtà, la Margherita esisteva già da diverse decenni, difatti la sua prima descrizione risale a una pubblicazione del 1830 in cui si parla di una pizza condita con pomodoro, mozzarella e basilico.

Dazio Pizza Roma: un viaggio dalla pizza delle origini a quella gourmet

Il mondo della pizza si amplia con Dazio, l’ambizioso progetto di Federico Del Moro e Federico Coniglio che coniuga ristorazione e professionalità in un ambiente di grande valore storico, puntando sull’evoluzione della pizza tonda per conquistare il palato dei romani. A regnare in cucina ci sono due volti noti della scena capitolina, Mattia Lattanzio e Giovanni Giglio, che hanno deciso di cimentarsi in questo progetto dopo aver dato vita al format di Spiazzo. Gli spazi del vecchio dazio di Roma sono stati riconvertiti in un locale chic, moderno e giovanile, che offre ben 55 coperti interni e 60 posti collocati nello spazio esterno.

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Da Dazio la pizza è la sovrana e in questa caso è “all’italiana”: si struttura sulla classica pizza napoletana ma con l’aggiunta di un tocco croccante ottenuto dall’utilizzo del lievito madre liquido e una lievitazione di 24 ore divenendo buona per il palato ed estremamente digeribile. La carta delle pizze è stata impostata su 3 differenti livelli: Vintage per chi predilige i sapori tradizionali come la Margherita o la Diavola in contrasto con la categoria Dal Mercato che comprende sapori più consistenti, come la Friarielli e Salsiccia. La sezione Crazy si dedica a una pizza rivoluzionaria, goumet, con proposte fuori dal comune in grado di soddisfare i palati più esigenti. Una degna menzione va anche alla sezione dei Fritti, preparati con una particolare attenzione alla cottura ed all’umidità per ottenere dei prodotti davvero golosi.

Foto: Ufficio Stampa

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