I colori caldi e intensi rendono l’autunno uno dei periodi migliori per visitare la regione
Nella regione delle Marche, la stagione autunnale non ha niente da invidiare agli altri periodi dell’anno; al contrario, proprio in questo periodo parchi e riserve si tingono di meravigliosi colori che vanno dal rosso al giallo all’arancio, invogliando a fare lunghe passeggiate tra salici, pioppi, faggi e querce. Il mese di ottobre quindi potrebbe essere il momento perfetto per regalarsi un viaggio nello mondo del foliage nelle Marche. Che cos’è il foliage? Nient’altro che l’insieme degli splendidi colori che si creano con l’ingiallire delle foglie degli alberi.
Per godere appieno di questo fenomeno naturale sarà sufficiente attraversare il Parco Sasso Simone e Simoncello, preziosa risorsa naturale nel cuore del Montefeltro, raggiungendo la cerreta più grande d’Europa; oppure recarsi nella Riserva Naturale della Gola del Furlo e ammirare, oltre al suggestivo panorana, i colori del bosco che si riflettono direttamente sulla superficie del fium,e creando un effetto specchio spettacolare; o ancora, stupirsi di fronte alla faggeta secolare di Canfaito: un ampio altopiano situato direttamente sulle pendici del Monte San Vicino; e infine esplorare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini dove nel periodo autunnale si trova la mela rosa presidio Slow Food.
Foliage nelle Marche: i percorsi più belli
Nello specifico, il Parco Naturale Regionale Sasso Simone e Simoncello è un’area protetta di ben 5.000 ettari nel cuore del Montefeltro, la zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano. All’interno dei suoi fitti boschi è soprattutto il cerro, specie del genere delle querce, la principale fonte di attrazione per gli amanti del foliage. Esso è situato lungo tutta la vasta foresta mediterraneo-montana che dal Passo della Cantoniera di Carpegna si allunga fino ad arrivare ai piedi dei due Sassi, tanto da renderla la cerreta più grande d’Europa.
In autunno, il colorito rosso rame delle foglie disperse all’interno di quest’area immensa offre uno spettacolo davvero unico. Oltre ai cerri, è possibile trovar anche i faggi, i quali donano in autunno delle splendide gradazioni di arancio. Gli amanti del foliage dovranno far tappa alla torre trecentesca con orologio di Frontino, uno dei borghi più piccoli della provincia di Pesaro Urbino, al cospetto del Monte Carpegna. Uno spettacolo davvero unico: la torre è infatti completamente ricoperta di foglie che in autunno diventano di un caldo rosso acceso.
In aggiunta è visitabile anche il vecchio faggio del Parco del Monte San Vicino e Canfaito: si tratta di una delle più giovani riserve naturali marchigiane, istituita nel 2009, che si estende per circa 1500 ettari. In particolare, all’interno della Riserva del Monte Canfaito, su un altopiano situato sulle pendici del Monte San Vicino, si potranno incontrare i bassi tronchi dei faggi che si aprono come ombrelli, con le chiome che diventano del colore del mogano, della zucca o del vino nuovo. Tra questi si potrà ammirare un faggio di circa 500 anni, uno degli esemplari più grandi di tutte le Marche, annoverato tra i 300 alberi monumentali d’Italia. Se si deciderà di imboccare il sentiero Matelica che porta fin sulla vetta del Monte San Vicino, si passerà attraverso ad un bosco che racchiude un’altra bellissima faggeta, con alberi ad alto fusto e radici esterne che formano figure suggestive e misteriose.
Se si prosegue, si potrà arrivare a Lecci, nella Riserva naturale Montagna di Torricchio. Si tratta di un’area racchiusa nella valle del Tazza, affluente del fiume Chienti, tra le pendici dei Monti Fema, Cetrognola e Torricchio: un territorio isolato, distante dai grandi centri abitati, rivestito da una flora ricca e variegata, tra cui si trovano piante del tutto inusuali per le Marche, come la Rosa subcollina. Il leccio domina la zona, presente a piccoli gruppi in posizioni rupestri nella parte inferiore della Val di Tazza. Nello specifico, in autunno, roverelle e ornielli riempiono poi il paesaggio con le loro piccole foglie che assumono colorazioni intense tra il rosso e il marrone.
Foto: Regione Marche
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