Una nuova esperienza giapponese dedicata agli ospiti milanesi
Il nuovo ristorante giapponese House of Ronin di Milano è un viaggio nel tempo, tra gli anni 70 e 90, che dà origine a un mondo parallelo composto da livelli di sottogeneri diversi. Immerso nel cuore di Chinatown, House of Ronin nasce da uno studio di cinque anni il cui progetto ha iniziato a prendere forma dall’acquisto di un palazzo in via Canonica, lasciato agli inizi del ‘900 agli orfanotrofi dei Martinitt e a Casa Verdi. Il palazzo di stile neo liberty racchiude quattro piani da scoprire sulla linea del design giapponese.
House of Ronin Milano: un viaggio nel Giappone a 360 gradi
House of Ronin è un connubio armonioso di stili, colori europei e americani che hanno ispirato il passaggio verso il Giappone come lo conosciamo oggi. Gli arredi sono custom made, collocati e sfruttati in modo da trasportare il cliente in atmosfere e ambienti diversi, ognuno con un proprio carattere. Ronin è pensato come un viaggio all’interno di ambientazioni caratteristiche in cui il cliente viene trasportato totalmente negli angoli di Tokyo.
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Al piano terra, il cliente viene accolto da l’Izakaya (osteria) del Piccolo Ronin in cui mangiare piatti street food della cultura gastronomica giapponese insieme ai cocktail d’ispirazione nipponica. Al primo piano si incontra il ristorante Robatayaki di Ronin dove lo chef Gigi Nastri regala ai propri ospiti un vero e proprio cooking show: ciò che rende questo spazio caratteristico è la presenza del cooking table, che offre la possibilità di mangiare con gli occhi puntati verso la cucina.
Il secondo piano è invece dedicato al divertimento: il cliente ha la scelta tra ben quattro sale private karaoke, ciascuna dedicata ad un tema diverso e particolare in cui passare la serata con gli amici e affetti più cari. Sullo stesso piano si sviluppa l’Omakase dedicata al fine dining che ospita un massimo di otto coperti. La sua eccezionalità è data dall’arrivo di Maestro Katsu Nakaji, chef da due stelle Michelin, tra i migliori al mondo che arriva direttamente da Tokyo.
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All’ultimo piano trova Arcade, l’esclusiva lounge in cui i clienti selezionati su invito potranno accedere con un massimo di tre ospiti e godere di questa atmosfera più distante dal Giappone tradizionale. A cura della designer Marsica Fossati, questo grande ambiente intimo è costituito da un pattern orientale all’interno del quale sono inseriti arredi vintage dal sapore classico inglese. Uno spazio più sobrio e meno eccentrico rispetto agli altri piani in cui prevalgono tavoli da biliardo, un camino, un palco arricchito da drappeggi e una serie di tavoli da poker.
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