3_The House is vile – Cecilia Marcedas Ruppert e Ana Laura Espinosa
L’amore per la maglieria e la versatilità della lana vergine in una collezione che diventa ode all’antica pratica artigiana, attraverso la lente distorta delle fantasticherie dark e dell’esagerazione. Per quanto delicata, morbida e malleabile, la maglieria tiene in sé la memoria tangibile di un ciclo di tensioni. Partendo da una fibra animale trasformata in anelli e nodi da una danza manuale, il lavoro a maglia domestico diventa qui una pratica di movimento e allungamento, di deformazione e disgusto. Il corpo mostra una danza macabra di fibre e filati: essi si uniscono e diventano un tutt’uno con chi li indossa. L’obiettivo è creare abiti che sfidino le idee di “normale” e “naturale”, che riflettano il grottesco e il perverso tramite forme inorganiche, un uso giocoso del colore e rappresentazioni inquietanti del corpo. Per danzare con tutto ciò che è orribile.