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Cleo Fariselli: uno sguardo verso una dimensione diversa, indefinita ed eclettica

Il settimo appuntamento del progetto “In pratica”, ideato dall’Avvocato Iannaccone a sostegno dei giovani artisti.

Sabato 6 aprile 2019 si inaugura, nello studio legale dell’avvocato Giuseppe Iannaccone, negli stessi spazi in cui è conservata parte della sua collezione d’arte, il settimo appuntamento del progetto IN PRATICA, dedicato a Cleo Fariselli. La mostra di Cleo Fariselli, che sarà accompagnata da un catalogo distribuito gratuitamente edito da MadeinTemp, sarà visitabile dal 7 aprile al 12 luglio 2019, solo su appuntamento, per piccoli gruppi di persone.

“Mi capita spesso di sognare l’acqua, a volte come un mare calmo, un lago oscuro e così via”

IN PRATICA prosegue nel suo intento di proporre, attraverso il susseguirsi di piccole mostre, un continuo confronto tra le opere degli artisti già consacrati nel panorama internazionale presenti in Collezione e quelle di artisti emergenti di talento, anche se talvolta ancora poco conosciuti dal grande pubblico, invitati per l’occasione a concepire progetti site-specific.

Filo conduttore di HYDRIA sarà l’acqua, elemento fortemente ricorrente nell’immaginario di Cleo Fariselli.  “Mi capita spesso di sognare l’acqua, a volte come un mare calmo, una pioggia imminente, un fiume impetuoso, un lago oscuro e così via” spiega Cleo Fariselli “negli anni ho imparato a interpretare il suo aspetto mutevole come spia dei movimenti più profondi del mio mondo interiore, ed è sempre stato per me oggetto di ispirazione, riflessione e di auto-analisi. Mi interessa esplorare questo tema non solo in chiave introspettiva e auto-analitica ma anche come paradigma estetico e metaforico della contemporaneità. L’immagine contemporanea dell’acqua è trasparente, cristallina; dall’estetica delle nuove interfacce tecnologiche che ne propongono seducenti rappresentazioni, all’acqua in bottiglia nelle réclame di uno stile di vita salutista e up-to-date, quest’acqua infallibilmente limpida, senza ombre, incarnazione di una perfetta chiarezza, è domata, epurata di ogni mistero e, in ultima istanza, di ogni vitalità.”

“L’intenzione concettuale della mostra è quella di restituire all’acqua il suo aspetto mutevole, la sua capacità generativa, il suo lato affascinante, misterioso e conturbante”. Continua l’artista “Fin dalle prime visite della collezione ho immaginato l’ufficio dell’avvocato con le sue finestre affacciate sulla fontana di Piazza San Babila, come la cabina di una nave”.

Una serie di inedite sculture dialogheranno con dei dipinti che per la prima volta faranno il loro ‘debutto ufficiale’ in una mostra di Cleo Fariselli. Questo medium, utilizzato da Cleo per formare la sua vocazione artistica, era stato poi abbandonato, ma ora, forse stimolata anche dalle opere della Collezione Giuseppe Iannaccone, i dipinti prenderanno forma e si inseriranno tra le sculture in ceramica realizzate con la tecnica giapponese del Raku. Una tecnica che ricalca parti anatomiche dell’artista che paiono “oggetti fuori dal tempo, in bilico tra l’umano e il naturale. Nascono dalla suggestione dei volumi del mio corpo immaginati come ambienti vuoti, nei quali aggirarmi, o strumenti di visione, nei quali perdersi con l’occhio.”

“Cleo” – raccontano l’Avvocato Giuseppe Iannaccone e la curatrice Rischa Paterlini – “con le sue opere cariche di suggestioni, rimandi ed esperimenti materici, ci parla di una profonda relazione con il mondo, attraverso il suo sguardo rivolto prima alla sua realtà interiore e poi a quella circostante, un rapporto continuo tra corpo, gesto, mente e inconscio. Le sue sculture, dalle forme imprecisate, che non esaudiscono mai del tutto il bisogno dello spettatore di attribuirgli un significato, ci portano in una dimensione diversa, eclettica, indefinita e talvolta seducente.”