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L’intervista: Marco Celani racconta la startup Italianway

Italianway è una realtà di successo specializzata nella gestione di affitti brevi e case vacanza

Dal primo appartamento affittato a Milano nel 2015 a 130 destinazioni in cui soggiornare in tutta Italia. Una startup giovane e fatta di giovani quella guidata da Marco Celani, CEO di Italianway. Una realtà inserita nel settore hospitality, in particolare nell’ambito degli affitti brevi e della gestione delle case vacanza. Questa soluzione sarà il futuro del turismo? Come sono cambiate le cose con l’emergenza Covid-19? Lo abbiamo chiesto a lui.

Marco Celani, AD Italianway e Davide Scarantino, Founder Italianway

 

Come è nato Italianway?

Italianway ha mosso i primi passi nel settore turismo-hospitality alla fine del 2014, accogliendo viaggiatori da tutto il mondo nelle seconde case inutilizzate degli italiani. Abbiamo iniziato da Milano a partire dall’aprile del 2015 in occasione del Salone del Mobile, e di strada ne abbiamo fatta visto che finora abbiamo contrattualizzato oltre 1400 immobili di cui oltre 1000, tra appartamenti, ville e residenze d’epoca in tutta Italia, già prenotabili direttamente sul nostro stesso portale, che offre ben 130 destinazioni in cui soggiornare. Non male per una start up innovativa. Gli ultimi bilanci hanno fatto registrare un giro d’affari di oltre 11 milioni; il 2019, è stato per noi un anno d’oro che abbiamo chiuso con un consuntivo di 15 milioni di turn over ad un tasso di crescita del +30,6% accogliendo in Italia oltre 45mila viaggiatori di 164 Paesi (26mila prenotazioni, 130mila notti vendute), un vero e proprio record reso possibile grazie al nostro modello di accoglienza diffusa. Per il 2020 eravamo pronti a raddoppiare i nostri numeri; chiaramente con l’emergenza Covid abbiamo ridisegnato i nostri obiettivi. Tuttavia anche durante i mesi del lockdown non ci siamo fermati e da un grande lavoro di tutto il nostro Team è nata la prima OTA (Online Travel Agency) tutta italiana degli affitti brevi gestiti in maniera professionale: italianway.house.

Da che cosa è nata l’esigenza di offrire un servizio dedicato esclusivamente agli affitti brevi?

Credo dalla consapevolezza che il modo di viaggiare è cambiato e che ormai non solo famiglie e chi viaggia per piacere ma anche chi lo fa per lavoro cerca sicurezza, privacy, spazi ampi e confortevoli, indipendenza e qualità dei servizi; la casa con gli standard che Italianway garantisce è inoltre la soluzione ottimale per vivere un soggiorno immergendosi nella realtà del posto. I primi viaggiatori siamo noi e sappiamo come far sentire a casa i nostri ospiti anche in questa delicata fase tre.

Considerato quanto l’emergenza Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vivere e di viaggiare, crede che la casa vacanze sia il futuro rispetto agli hotel? Quali sono i suoi vantaggi?

Sicuramente l’emergenza Covid ha cambiato molto le nostre abitudini sia di vita che di viaggio. Eravamo abituati ad avere in Italia tanti stranieri che prenotavano con molti mesi di anticipo. Oggi il turismo si è ridotto a quello di prossimità, verso mete raggiungibili in auto. Si sono ridotte le finestre di prenotazione e la flessibilità è diventata un prerequisito fondamentale. I trasporti sono e saranno il fattore condizionante principale visto che c’è ancora grande diffidenza verso lo spostarsi tramite treno o aereo. Pur in presenza di tariffe eccezionalmente favorevoli, questo penalizza inevitabilmente mete solitamente richiestissime, come le nostre isole. Tuttavia, a prescindere dalla destinazione prescelta, le case vacanze sono percepite come più sicure rispetto agli hotel; noi di Italianway per altro siamo stati i primi ad elaborare un Protocollo di pulizia e sanificazione secondo le linee guida dell’OMS, attuato da società di pulizie certificate. Un elemento di garanzia che i nostri ospiti dimostrano di apprezzare particolarmente: chi viaggia in questi mesi vuole giustamente farlo in sicurezza.

Trullo ad Ostuni (BR)

 

È vero che gli italiani per quest’anno hanno deciso di rimanere in Italia? Crede che sia davvero in atto una rivalutazione e insieme scoperta del nostro Paese?

I nostri dati dicono che lo scorso anno gli Italiani rappresentavano il 52% dei nostri ospiti; quest’anno sono il 78%. In larga parte l’incidenza cambia per la diminuzione degli stranieri, ma è anche vero che gli Italiani quest’anno non si fidano ad andare all’estero, considerato anche che molte mete sono in piena crescita epidemica. Sul nostro sito sono presenti oltre cento destinazioni, molte delle quali fuori dai circuiti tradizionali, e dai dati che abbiamo possiamo dire che sì gli Italiani stanno giocoforza riscoprendo il proprio Paese. Ma anche i viaggiatori stranieri stanno tornando. Il potere di attrazione che l’Italia esercita nell’immaginario mondiale splende sempre: sono già in tanti ad orientarsi verso città d’arte con la possibilità di alternare momenti di svago, di mare e di cultura anche grazie alla libertà che solo un soggiorno in casa consente (pensiamo alla consuetudine dei viaggiatori internazionali di acquistare i prodotti del nostra enogastronomia per “riprodurre” in casa il piatto o la combinazione provata magari la sera prima al ristorante). In tanti poi apprezzano l’occasione irripetibile di visitare gli Uffizi, Piazza San Marco o i Musei Vaticani senza affollamento. Certo siamo solo all’inizio della ripresa: nel 2019 abbiamo ospitato turisti da 95 nazioni, a giugno 2020 eravamo scesi a 28, sempre meglio delle 10 nazionalità ospitate nel maggio scorso. I primi a riprendere sono stati francesi, tedeschi e svizzeri.

Italianway è una startup giovane e fatta di giovani, quale crede sia il valore aggiunto di un team under30?

Il nostro Team ha un’età media di circa 27 anni, la maggior parte sono laureati, nelle discipline più diverse. Gli elementi più positivi sono sicuramente l’entusiasmo, la passione e la dedizione. Essendo una start up sappiamo che per imparare è necessario tentare, sbagliare e percorrere rapidamente nuove strade. Un contesto come il nostro attrae giovani talenti perché è una realtà in cui si impara e si cresce in fretta. I nostri manager hanno mediamente 32 anni.

Ci racconti della vostra iniziativa #stateacasanostra lanciata durante l’emergenza Coronavirus.

Ci siamo confrontati con i più grandi player del mercato e ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa per aiutare la comunità, in particolare medici, infermieri e personale sanitario occupato in prima linea nel contrasto al Coronavirus. Così abbiamo messo loro a disposizione circa 120 appartamenti in maniera gratuita perchè si riposassero tra un turno e l’altro in piena sicurezza senza rischio contagio per le famiglie o i coinquilini in generale. C’è da dire che tutto ciò è stato possibile anche grazie alla generosità di decine di proprietari che hanno aderito all’iniziativa.

 

Appartamento a Roddi (CN)

 

Progetti per il futuro?

Crescere, crescere, crescere imparando dagli errori commessi per migliorare sempre più. La differenza tra Italianway e le altre società di property management è che noi abbiamo pensato in grande fin dalle origini, con un focus mirato alla crescita scalabile del portafoglio decidendo di concentrarci, prima su Milano e poi sul resto d’Italia, per lavorare all’ottimizzazione dei processi che sono stati poi formalizzati nel primo software italiano che gestisce end to end l’intero ciclo di vita del valore del vacation rental: dalla pubblicazione on-line multi canale dell’appartamento, alle gestione degli incassi, prenotazioni, check-in/check-out, fatturazione elettronica, cedolare secca, imposta di soggiorno, report, pulizie e manutenzioni degli appartamenti e tanti altri servizi. All’imprenditore che sposa il modello Italianway non resta che accogliere l’ospite e seguirlo in tutte le fasi del soggiorno perchè la sua sia davvero un’esperienza autentica ed immersiva nelle bellezze della sua terra.

Finora abbiamo investito oltre quattro milioni di euro in tecnologia e oggi siamo in grado di gestire un numero di appartamenti incredibile con un alto tasso di prenotazioni, organizzando il lavoro di decine di persone quotidianamente nel modo più efficiente. I numeri parlano per noi: dopo due certificati di eccellenza dalla Commissione Europea, all’inizio del 2020 siamo stati inseriti dal Financial Times tra le TOP 1000 aziende di tutta l’UE cresciute maggiormente nell’ultimo triennio, una bella soddisfazione! E siamo convinti che la creazione del primo portale italiano degli affitti brevi italianway.house ci darà grande soddisfazioni.

Beatrice Anfossi

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