Cresce la sfida della ristorazione italiana e Gambero Rosso propone la sua nuova Guida
La qualità della ristorazione italiana è in continua crescita. A tal proposito, Gambero Rosso propone la sua nuova Guida Ristoranti d’Italia 2024, con la quale svela quali sono i migliori ristoranti in Lombardia. Viste le loro offerte molto differenti, i grandi centri urbani sono molto preservati. Si passa dal grande ristorante alla trattoria, dal bistrò al wine bar. Per turisti veri o clienti in cerca di nuovi indirizzi da scoprire, le mete più raccolte e isolate sono sempre più spesso illuminate da una ristorazione di alto profilo. La nuova Guida di Gambero Rosso è uno scenario di proposte per tutti i prezzi e tutti i gusti.
Al primo posto troviamo la Lombardia, per numero e qualità. Con 357 locali inseriti all’interno della guida, la Lombardia aspira sempre più a una ristorazione di altissima qualità. Ampia è la distribuzione nelle province, ma il predominio assoluto lo possiede la città di Milano. Infatti, le continue aperture stanno facendo di Milano la meta perfetta a livello gastronomico. In Piemonte aumentano le Tre Forchette (premi che certificano l’alta qualità del lavoro e del ristorante). Così come in Puglia, permettendo la diminuzione delle differenze tra nord e sud.
Leggi anche: Apre “Ai Chiostri Milano”, la nuova Caffetteria & Lounge nel cuore della città
Lombardia migliori ristoranti: quali sono secondo Gambero Rosso
I migliori ristoranti in Lombardia sono in tutto nove, gli stessi che hanno ottenuto la promozione con il massimo dei voti vincendo il premio delle Tre Forchette. Da Vittorio, storico locale di Brusaporto in provincia di Bergamo che debuttò come trattoria di pesce. L’uso di ingredienti di altissima qualità consente di venire qui solo per il piacere di mangiare bene. Cracco in Galleria a Milano, un luogo dentro il mondo e fuori dal tempo, sintesi tra Vecchia Milano e design contemporaneo. Seguono, poi, D’O di Davide Oldani, a Cornaredo, con una cucina scintillante e divertente. Seta, il ristorante diretto da Antonio Guida a Milano.
Ci spostiamo poi a Brescia dove troviamo Lido 84 di Gardone Riviera, aperto dai fratelli Riccardo e Giancarlo Camanini. Il ristorante dispone di un menù meraviglio con una rotazione di piatti impressionante. A Mantova è situato, invece, Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio, ristorante di pesce fondato nel 1927. Locale che ha pochi eguali in Italia per coerenza, atmosfera e tasso di felicità con un servizio praticamente perfetto. All’interno del MUDEC, il Museo delle Culture di via Tortona a Milano, si trova il ristorante di Enrico Bartolini. Altro nome da tempo ai vertici della cucina italiana è quello di Berton, sempre a Milano. Ambiente quieto e luminoso con cucina ampia in continua “rivoluzione”. Ultimo Tre Forchette lombardo è Miramonti L’Altro di Concesio, Brescia. Locale che coniuga l’ispirazione di due delle scuole più rinomate del mondo: l’italiana e la francese.
Leggi anche:Go Vegan! Le mete migliori per celebrare il World Vegan Day 2023
Gambero Rosso, la Guida ai ristoranti italiani per eccellenza
Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una varietà di servizi integrati per il settore agricolo e agroalimentare della ristorazione italiana. Guida ai ristoranti italiani per eccellenza, Gambero Rosso è il primo gruppo editoriale e multimediale enogastronomico in Italia. Infatti, propone un’offerta di periodici, libri, guide, ricette, ma anche corsi ed eventi, tutto sul mondo Food and Wine italiano. Laura Mantovano, Direttore editoriale della Guida, racconta:
“All’indomani della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco e dopo un’estate rovente tra scontrini fuori taglia e dibattiti sulla crisi del settore, nonostante i sold out il compito della guida è quello di tirare le somme, cogliere tendenze, senza dimenticare di valorizzare solide realtà. Le difficoltà, a partire dalla sostenibilità economica, esistono, vanno studiati nuovi modelli, non è più tempo di formalismi ma certo è che la ristorazione d’autore dalla forte identità, in Italia, ha ancora molto da dire”.