Come le piccole-medie imprese hanno saputo reagire all’emergenza Covid-19
Un micro cosmo di eccellenza, creatività italiana, lavorazione Made in Italy e sapienza artigianale. L’azienda Ludovica Mascheroni conta quaranta dipendenti e oltre un centinaio di artigiani di laboratori esterni nel territorio della Brianza, a cui vengono affidate produzioni specifiche. Emblema della produzione italiana di qualità, l’azienda racconta di come le piccole-medie imprese hanno saputo reagire alla crisi Made in Italy provocata dall’emergenza Covid-19.
Trasformare la crisi in opportunità attraverso nuovi modi di proporre e vivere il design e la moda
-Fabio Mascheroni, titolare di Ludovica Mascheroni
Dopo anni di expertise maturata nella produzione per conto terzi nell’ambito dell’arredo, Roberta Caglio e Fabio Mascheroni, coppia nella vita e nel lavoro, fondano nel 2009 il brand Ludovica Mascheroni a Meda (Monza Brianza), nel cuore del distretto del mobile più importante in Italia. Specializzato in interior design di lusso, da qualche anno il brand ha avviato anche un side project dedicato alla couture: “vestire mobili e persone non è poi così diverso quando sei abituato a una clientela molto esigente, che richiede una produzione completamente artigianale e l’impiego di materiali pregiati e ricercati”.
Crisi Made in Italy, come rispondono le piccole-medie imprese italiane?
L’azienda sta lavorando su un nuovo concetto di casa e design, rimodulandolo sui nuovi scenari imposti dalla situazione attuale: “In questo momento stiamo cercando di dare più spazio alla creatività, in considerazione di come cambierà la vita di tutti noi dopo l’esperienza di questa pandemia. L’emergenza sta modificando e cambiando il nostro quotidiano e le nostre abitudini – dichiara Fabio Mascheroni – la vita sociale sarà molto limitata, le cene, gli aperitivi e le serate in luoghi affollati saranno ridotti; perciò tutti riscopriranno la voglia di incontrarsi tra pochi amici e persone care nelle proprie case, che dovranno trasformarsi per cene ed eventi”.
“Concentreremo la nostra creatività nel concepire arredi e spazi che possano cambiare spesso d’abito. Un esempio? Stiamo realizzando il guardaroba per il sofà, ovvero un armadio che vivrà al centro del living dove si potranno mettere i diversi abiti del sofà. Allo stesso tempo ci sarà una grande voglia di stare all’aria aperta, per questo stiamo realizzando dei mini bauli con kit per lo champagne o per il pin nic”.
Per quanto riguarda la Couture, Roberta Caglio dichiara: “siamo convinti che in questo momento tutti noi stiamo pensando alle cose essenziali della vita, allo stare bene con noi stessi e con le persone a noi più care. Ci sarà ancora una maggiore attenzione alla qualità e un maggiore apprezzamento nazionale e internazionale per il Made in Italy d’eccellenza. Sicuramente insisteremo sul concetto di capo di pregio, realizzato con la massima attenzione ai dettagli e ai materiali impiegati, capace così di durare nel tempo”.
Altra strategia messa a punto dall’azienda è il contatto con i clienti, anch’esso rimodulato in base alle limitazioni dettate dall’impossibilità dell’incontro fisico. “Non abbiamo mai smesso di comunicare con i nostri clienti, soprattutto quelli internazionali, con cui siamo quotidianamente in contatto. Ci chiedono costantemente di inviare loro immagini e descrizioni delle novità che stiamo realizzando, abbiamo clienti che non vedono l’ora di poter tornare a viaggiare per poter tornare al più presto a vedere, a toccare e a comprare il Made in Italy”.
“Abbiamo pensato inoltre ad un cadeau sensoriale da spedire ai nostri clienti, con materiali e tessuti da poter vedere, toccare e odorare. Come nel caso del profumo delle meravigliose essenze dei legni pregiati e le conce vegetali delle pelli”. Un modo per rimanere vicini, anche se distanti.
Leggi anche: Il tempo di ricominciare, con Altido