Un’esposizione unica con 40 opere per scoprire il mondo del grande artista
Dal 30 maggio al 26 settembre 2021 sarà possibile visitare, al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona, la più completa retrospettiva mai realizzata di uno dei principali artisti della scena internazionale: Michelangelo Pistoletto. La mostra, intitolata “La Verità di Michelangelo Pistoletto – Dallo Specchio al Terzo Paradiso”, si compone di 40 opere. Alcune sono opere iconiche come La Venere degli stracci mentre altre sono state esposte solo in rare circostanze. La rassegna si completa con due versioni differenti del Terzo Paradiso, l’opera ambientale più emblematica di Pistoletto: al Museo Castello San Materno, i visitatori saranno accolti dallo stesso artista che, tramite una videoproiezione interattiva, introdurrà loro i temi del suo lavoro.
Quella di Ascona è una rassegna esaustiva che consente di analizzare in maniera approfondita l’intero iter creativo di Pistoletto: l’artista ha radicalmente trasformato il rapporto con l’opera d’arte che, grazie alla sua indagine, si pone come principio relazionale dove il significato non sta nella cosa in sé bensì nel passaggio tra le cose
Alberto Fiz, curatore della mostra
Michelangelo Pistoletto mostra: una rassegna completa sull’artista
Il percorso espositivo, che si dispiega sui due piani, segue un ordine preciso e prende avvio da sette lavori che documentano la nascita e l’evoluzione dei Quadri specchianti: in mostra, tra i tanti, si trova Padre e madre, un lavoro significativo dell’artista che raffigura i suoi genitori visti di schiena, nella stessa posizione dell’osservatore di fronte allo specchio. La rassegna prosegue con alcune installazioni iconiche degli anni ’60 tra cui il Labirinto, il Pozzo e la paradigmatica Venere degli stracci. Sempre quegli anni sono stati caratterizzati dalle azioni collettive e dalle performance teatrali, rievocate tramite un copioso materiale fotografico.
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Un’intera sezione della mostra sarà poi dedicata a Segno Arte: una figura costituita dall’intersezione di due triangoli che inscrive idealmente un corpo umano con le braccia alzate e le gambe divaricate e che corrisponde alla massima estensione del corpo. La rassegna si chiude con l’opera Love Difference-Mar Mediterraneo, presentata nel 2003 alla Biennale di Venezia: si tratta di un enorme tavolo a specchio a forma di bacino del Mediterraneo circondato da sedie provenienti dai diversi paesi che si affacciano su questo mare e rappresenta un movimento che unisce l’universalità dell’arte all’idea di transnazionalità politica. Sempre nel 2003 l’artista scrisse il manifesto del Terzo Paradiso e ne disegnò il simbolo.
Il Terzo Paradiso, realizzato nel parco del Castello con l’impiego di circa novanta piante, si configura come il simbolo matematico dell’infinito che accoglie al suo interno un terzo cerchio centrale in una dinamica triadica che concettualmente fa riferimento ai tre momenti della storia dell’umanità: quello delle Origini in cui l’uomo era integrato del tutto nella Natura, quello Artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana e quello che si pone al centro di questi due ed implica un nuovo modello di società ecosostenibile, democratica e inclusiva. Il significato della mostra è reso esplicito dalla presenza, a Monte Verità, di un Terzo Paradiso realizzato con l’impiego di grandi sassi levigati e che rivela la continuità tra il pensiero dell’artista e questo luogo emblematico di Ascona.