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Prevenzione e conoscenza: il Molise di fronte alla sfida del gioco responsabile

Molise gioco d'azzardo

Sostenere lo sviluppo del settore del gambling vuol dire creare le infrastrutture e le conoscenze giuste per promuovere una cultura del gioco. Lo dimostra anche il caso del Molise.

MOLISE. Non c’è vera crescita senza un occhio alla prevenzione, alla sicurezza, alla promozione del gioco responsabile. È questo il mantra che si sente nelle istituzioni ma anche nelle aziende che governano il settore del gioco pubblico in Italia. Solo così, infatti, si può definire un giro d’affari che ormai è arrivato a superare la quota del miliardo, rappresentando una voce importante per l’erario statale e per tutta l’economia nazionale.

Molise gioco d’azzardo: le infrastrutture per il gioco resposabile

Per questo bisogna promuovere una vera e propria cultura del gioco, stimolando la conoscenza, abolendo i pregiudizi, cancellando le notizie false. Per questo è bene informare gli utenti, ad esempio, su come funzionano le slot con soldi veri dei casinò online, la tipologia di gioco più popolare tra gli oltre 3 milioni di utenti che visitano quotidianamente le piattaforme online regolamentate dall’Agenzia dei Monopoli. È bene sapere che tutto si regge su sistemi di casualità, su algoritmi totalmente randomizzati, che non rendono in alcun modo prevedibile la loro previsione. Per creare un ambiente di gioco responsabile e sicuro, infatti, si deve partire proprio dalla conoscenza, dall’informazione dell’utente, che deve sapere a cosa va incontro e deve sviluppare le regole di un giusto comportamento ludico.

Lo sanno bene anche nella nostra regione, dove il gambling è particolarmente diffuso ed è da sempre all’interno delle agende politiche. Anche perché, stando a quanto si legge nel Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, il Molise è la regione con più alta densità di slot per abitante: 1 ogni 165.

Per questo bisogna continuare a investire sulla prevenzione e sull’informazione, parola del consigliere regionale Gianluca Cefaratti, che a giugno chiedeva di riattivare immediatamente i contratti stipulati nell’ambito del Piano Regionale per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie connesse al GAP.

Istituzioni, aziende, brand. Tutti attori coinvolti in prima persona nella lotta per il gioco sicuro. Una battaglia che diventa quindi una forma di co-responsabilità sociale. E che va combattuta mettendo in campo sinergia e collaborazione. Perché per la nostra economia il settore del gambling è fondamentale, lo dimostra il mercato del lavoro e le continue nuove figure professionali che la filiera richiede. Ma lo è anche per la nostra società. Che ha bisogno di un gioco legale, sicuro e responsabile.