Dal 17 al 20 settembre al Base di Milano, con mostre e talk che mettono al centro la fotografia
Si è aperto oggi 17 settembre, al Base di Milano, il PhotoVogue Festival. Fino a domenica 20 settembre, nello spazio di via Bergognone 34, sarà possibile visitare le cinque mostre esposte e seguire i talk organizzati intorno all’evento. Il festival avrà anche una presenza digitale, con panel trasmessi sulla piattaforma di PhotoVogue e letture portfolio online, che consentiranno la partecipazione ad artisti di tutto il mondo.
Il progetto di questa settima edizione del PhotoVogue Festival, curata da Alessia Glaviano e Francesca Marani, ruota intorno a un quesito quanto mai attuale: “Quali effetti può avere l’esposizione ripetuta al contenuto delle immagini? Quali contraddizioni può generare la sovraesposizione a cui siamo sottoposti?”. A questa domanda Alessia Glaviano ha provato a rispondere, calandosi nei panni di Susan Sontag.
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“Guardando quante foto vengono caricate online ogni giorno, quante vengono fruite attraverso i nostri telefoni, sul cui schermo gli occhi non si soffermano più di 0,05 secondi per ogni immagine prima di riprendere lo scorrimento, mi sono chiesta cosa direbbe Susan Sontag, oggi”, ha detto Alessia Glaviano, direttrice di PhotoVogue. “L’effetto ‘normalizzante’ che l’esposizione ripetuta al contenuto delle immagini produce può essere di due nature opposte. Da un lato, può essere pericoloso e crudele, quando si tratta di immagini di sofferenza. Dall’altro, l’effetto normalizzante può essere utilizzato per favorire lo sviluppo di un mondo più giusto e aperto alla diversità. Con questa edizione del Festival, intendiamo avviare un dibattito su quello che chiameremo la ‘Contraddizione della sovraesposizione’. Vorremmo dare vita a una discussione su come l’ubiquità delle immagini plasmi la nostra capacità di percepire a livello emozionale, leggere e comprendere queste ultime e il mondo che ci circonda”.