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Alla scoperta delle pittrici donne del Rinascimento

Il documentario che racconta tre grandi pittrici donne dimenticate, o quasi

Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana e Artemisia Gentileschi: sono loro le tre protagoniste di “La rinascita delle pittrici dimenticate”, il documentario di Hilka Sinning ora disponibile – gratuitamente in streaming e sottotitolato in italiano – su arte.tv/it, la piattaforma internazionale dedicata a documentari e serie a tematiche artistiche.

 

L’unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità

– Roberto Longhi (storico dell’arte) su Artemisia Gentileschi

 

© Leif Carpe

 

Pittrici donne Rinascimento: dove ritrovarle

Vissute tra il XVI e il XVII secolo, le tre pittrici si ribellarono alla convinzione del loro tempo che rendeva la pratica artistica inaccessibile alle donne, arrivando a ritrarre i reali di Spagna e il Papa, nonché a conquistare l’attenzione di Michelangelo e Van Dyck. Pur essendo state riconosciute e apprezzate nel loro tempo, diventando simbolo della pittura al femminile, le tre artiste sono state a lungo dimenticate dalla storia dell’arte.

Sottratte all’oblio dalle artiste femministe degli anni Settanta, oggi le tre pittrici sono celebrate nelle mostre dei maggiori musei d’Europa – a Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana è stata di recente dedicata una mostra al Prado di Madrid, mentre Artemisia è ora alla National Gallery di Londra – e vengono finalmente raccontate in questo documentario, diviso in tre parti, che ne ricostruisce la storia e ne analizza le opere, grazie a interviste e i contributi di esperti, storici e studiosi d’arte.

 

© Leif Carpe

 

Pittrici donne Rinascimento: chi erano Sofonisba e Lavinia

La prima parte del documentario è dedicata a Sofonisba Anguissola (1532-1625). Originaria di Cremona, viene incoraggiata dal padre Amilcare che la fa istruire in casa del pittore lombardo Bernardino Campi: all’epoca infatti le donne non potevano frequentare le botteghe dei pittori, considerati ambienti moralmente non consigliabili. Grazie ai suoi ritratti, ammirati da Michelangelo, Sofonisba diviene pittrice ufficiale alla corte di Spagna, a Madrid. Qui rimane fino agli ultimi anni della sua vita quando raggiunge la Sicilia, dove viene ritratta anche da Antoon Van Dyck. Vasari ha definito le sue opere meravigliose e i suoi autoritratti potrebbero essere paragonati oggi a fotografie moderne e lei – suggerisce il documentario – non avrebbe davvero nulla da invidiare alle moderne influencer con migliaia di follower.

Il documentario prosegue raccontando la storia della bolognese Lavinia Fontana (1552-1614): soprannominata “la Pontificia pittrice”, dipinge enormi pale d’altare per l’aristocrazia e il clero della Penisola e ritrae perfino il Papa. Il padre, il pittore Prospero Fontana, è il primo a valorizzare il suo talento. Successivamente a farle da agente è il marito, il pittore Paolo Zappi: un’unione non convenzionale per l’epoca, in cui lei dipinge e lui vende. Inoltre è la prima donna nella storia a dipingere dei nudi: soggetti che si credeva potessero sconvolgere la mente femminile.

 

© Leif Carpe

 

Pittrici donne Rinascimento: chi era Artemisia

Un tema che diventa invece ricorrente nelle opere della romana Artemisia Gentileschi (1593-c. 1652), cui è dedicata l’ultima parte del documentario in streaming su arte.tv. Figlia del pittore Orazio Gentileschi, amico di Caravaggio, cresce in un ambiente prettamente maschile come era quello della Roma del tempo. Artemisia, vittima di uno stupro, usa la pittura come sfogo, popolando le sue tele di potenti nudi femminili, martiri e vendicatrici bibliche, accentuando il drammatico realismo caravaggesco. Il suo talento la mette presto in competizione con i suoi contemporanei maschili: la pittrice diventa simbolo della lotta contro l’autorità artistica e la mancanza di libertà per le donne, arrivando a dirigere una sua bottega.

Con il suo documentario Hilka Sinning confeziona un ritratto moderno di queste tre coraggiose pittrici, capaci di venire ammirate e apprezzate in un mondo in cui le donne venivano per lo più relegate alla vita domestica, aprendo la strada alla libertà di espressione femminile e portando nell’arte lo sguardo, il tocco e la conoscenza femminile, confermandosi inoltre punto di riferimento per le artiste contemporanee.

 

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