Uno primo di stagione da gustarsi nelle fredde giornate invernali
Con le sue variopinte foglie di colore vermiglio, il radicchio rosso di Treviso fa parte di alcuni degli ortaggi, che si possono gustare in questa stagione fredda. Esso appartiene ad un sottogruppo della famiglia della cicoria, responsabile del suo tipico retrogusto amarognolo. Solitamente si presenta in due varianti: precoce o tardiva. Quella precoce che è anche la meno pregiata, riporta una foglia più larga e sapore più amaro. Invece quella tardiva, nettamente più ricercata grazie al tempo di coltivazione maggiore, possiede delle foglie lunghe e affusolate di un rosso-viola intensi, con una costa centrale di un bianco acceso. Secondo il disciplinare di produzione del radicchio, la raccolta dal campo aperto può iniziare solo dopo che le piante abbiano subito due brinate. Una volta estirpato dalla terra, esso viene legato in mazzi e posto con il fittone immerso in vasche di acqua di falda a temperatura costante per la fase di “imbianchimento”. La temperatura mite dell’acqua favorisce la ripresa del processo vegetazionale, ma l’assenza di luce impedisce alla pianta di produrre clorofilla: da qui il colore tipico e l’ammorbidimento delle note amare della cicoria. Concluso questo processo è pronto per essere messo in commercio.
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Nello specifico, la coltivazione del radicchio rosso di Treviso è frutto di una tradizione che affonda nel passato più lontano. Secondo alcune fonti accertate, il radicchio veniva già coltivato dalla metà del XVI secolo, lo si vede pure rappresentato in alcuni dipinti del tempo. Il suo processo di produzione, negli anni ha subito diversi cambiamenti, per affinarsi poi nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Poi nell’anno 1900 raggiungerà la sua consacrazione con la realizzazione della della prima mostra dedicata ai ai produttori del radicchio rosso di Treviso e voluta dall’agronomo di origine lombarda, Giuseppe Benzi, scoltasi presso la Loggia dei Grani, sempre a Treviso. Una storia ed un processo di coltivazione appassionanti, che tramandate nel tempo hanno fatto sì che oggi il radicchio rosso di Treviso arrivasse sulle nostre tavole. Oltre a ciò, il “re dell’inverno”, in cucina si presta a molteplici pietanze: dagli gnocchi, alle zuppe, fino al riso. Oggi infatti, andremo a proporvi una ricetta con quest’ultimo.