Una ricetta classica insaporita con purea viola e broccolo romanesco
“Deve essere stato un uomo saggio a inventare la birra”. Questa frase attribuita a Platone, il filosofo greco allievo di Aristotele che ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale, sintetizza meglio di qualsiasi definizione la narrazione e l’apprezzamento di una delle più antiche bevande mai prodotte dall’uomo. La storia della birra affonda infatti le sue origini nella notte dei tempi e, come testimoniano le prime fonti scritte dell’Antico Egitto e della Mesopotamia, sembrano risalire addirittura al V millennio a. C. Da accurate ricerche eseguite su alcuni antichi manufatti in ceramica è stato ormai accertato che la prima produzione di birra (dovuta ai Sumeri) si colloca a circa 7000 anni fa in un territorio dell’Asia, corrispondente all’attuale Iran.
Alcuni antropologi inoltre attribuiscono proprio alla birra la profonda trasformazione sociale che, nel corso dei secoli, ha portato le antiche popolazioni nomadi ad abbracciare la vita sedentaria in seguito alla creazione di insediamenti stabili; l’esigenza di poter disporre dei materiali per produrre la birra, e la nascita dei primi comprensori interamente dedicati all’agricoltura, ha fatto il resto. Da allora la birra divenne un elemento basilare per tutte le civiltà classiche dell’Occidente che svilupparono la coltura dei cereali, diffondendosi progressivamente nei maggiori territori dell’Europa continentale e insulare. Soprattutto nel Regno Unito e in Irlanda. Ed è proprio in questi Paesi, e in particolar modo in Irlanda, che sono nate le stout, quelle birre scure ad alta fermentazione (e bassa gradazione alcoolica) addizionate con percentuali variabili di orzo, sia tostato che sotto forma di malto.
E tra le birre stout la regina assoluta del mercato è la mitica Guinness, prodotta nella omonima fabbrica di birra irlandese fondata a Dublino nel 1759 nella mitica St. James’s Gate Brewery, che divenne il maggiore birrificio d’Irlanda nel 1838 e il primo al mondo nel 1914. Oggi ha perso questo primato, ma rimane comunque il più grande birrificio del mondo a produrre birra stout. Per la realizzazione di questa ricetta abbiamo scelto la birra stout per antonomasia, la Guinness appunto, utilizzata sia per la marinatura del petto di anatra che nella preparazione di una altrettanto gustosa salsa di accompagnamento, insieme ad una trilogia vegetale composta da purea di patate viola, funghi pioppini e broccolo romanesco.