I nuovo locale propone cucina di terra da abbinare a vini e cocktail
Nel mese di gennaio, ha aperto a Roma un nuovo locale, caratteristico e creativo. Il suo nome lascia già immaginare quelle che sono le sue proposte: “The Ground”, infatti, vuole indicare uno stretto legame con la terra, che si manifesta sia nella scelta degli ingredienti impiegati in cucina che nell’arredamento, caratterizzato da materiali caldi e da un giardino verticale con piante verdi.
La tavola è un luogo di incontro, un terreno di raccolta, una fonte di sostentamento e nutrimento, è festività, sicurezza e soddisfazione. Una persona che cucina è una persona che dà: anche il cibo più semplice è un regalo
– Laurie Colwin
L’ambiente interno è caratterizzato da uno stile retro-chic, con pareti composte da mattoncini e pavimento anni ’50. L’arredamento presenta diversi elementi di recupero, come le vecchie sedie restaurate, e anche numerose creazioni artigianali di piccole realtà del quartiere, tra cui il peculiare divano Chester, opera di un noto tappezziere di piazza Malatesta.
Il menu è costituito da piatti di terra classici, con carne o vegetariani, leggermente rivisitati, in modo da impreziosire e senza stavolgere le ricette della tradizione romana e italiana. È il caso dell’Amatriciana Perduta (raviolo ripieno di amatriciana, guanciale croccante, scaglie di pecorino e olio alle erbe) oppure del Tagliolino Stellato (con porcino, tartufo e anice stellata). Tra i secondi, compaiono invece: il Saltimbocca “alla Nostrana” (saltimbocca alla romana scomposto con crumble di prosciutto crudo, salvia fritta e olio alla salvia), l’agnello “Infurbito” (costolette su purea di patate viola e rapa rossa con salsa verde). Anche i dolci, realizzati con la supervisione di Alessandro Tiscione, seguono lo stesso sistema: dal Paris-Tozzo (riedizione del maritozzo) al Tiramiground.
La carta dei vini è stata studiata con il supporto di un esperto sommelier, il quale ha sapientemente selezionato 30 etichette da abbinare ai piatti del menu. Presso “The Ground”, è possibile inoltre pasteggiare con i cocktail: oltre ai grandi classici, è disponibile una lista di Signature realizzati con i migliori distillati, succhi e sciroppi fatti in casa.
Dopo l’esperienza del “The Factory”, dove si preparano prevalentemente hamburger e panini, Gianfranco Zinzi ha deciso di accrescere le proprie conoscenze frequentando un corso da Igino Massari. Questo percorso formativo è continuato poi con un prestigioso tirocinio nelle cucine de Le Calandre (3 Stelle Michelin) della famiglia Alajmo. Tornato a Roma, ha incontrato nuovamente i suoi amici e con loro ha intrapreso questa nuova avventura.
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