Chi era Walter Albini, uno dei padri della moda italiana
Walter Albini è stato un celebre stilista italiano. Basta andare in emeroteca e sfogliare le pagine dei quotidiani degli anni Settanta, con qualche flashback sui primi Sessanta, dove giocava a fare l’inviato illustratore da Parigi e da Roma, per farsi un’idea sullo Stilista: con la “s” maiuscola perché a cucirgli addosso l’appellativo è stata Anna Piaggi che ha visto in lui un grande artefice, una mente capace di andare oltre il design puro e semplice. “Egli è stato il vero padre della moda italiana. Morì nel 1983 all’età di quarantadue anni. Se fosse vissuto più a lungo, sarebbe riconosciuto come uno dei maggiori stilisti al mondo” ha detto Colin McDowell. Il giovane Gualtiero Angelo, nome anagrafico di Walter Albini, ha frequentato l’istituto d’Arte di Torino e, già diciassettenne, ha mosso i primi passi entrando dalla porta dell’editoria. Il suo talento è stato quello di farsi amare ben più a lungo di una stagione.
Walter Albini chi è? Il primo Stilista italiano
Walter Albini è colui che ha creato il total look e ha intuito la forza (anche economica) dell’unire la creatività all’industria tessile. È con Walter Albini che è nato lo stilista italiano, allora neologismo, cioè la figura che si occupa di impostare e indirizzare lo stile delle collezioni moda, inclusi gli accessori. A questo si aggiunge la visione del prêt-à-porter, per come oggi lo intendiamo. A 17 anni è diventato illustratore delle sfilate d’alta moda per giornali e riviste, prima da Roma, poi come corrispondente per la haute couture di Parigi. Siamo negli anni ‘60, in pieno boom economico in Italia. Il settore industriale ha visto una grande spinta e, in modo particolare, è cresciuta la produzione tessile nei distretti dislocati lungo lo stivale, che hanno permesso la nascita del prêt-à-porter italiano, nonché della figura dello stilista che ha operato e ha creato per una specifica clientela, in modo maniacale. Walter Albini è tra i protagonisti di questa rivoluzione che parte dal Made in Italy.
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Walter Albini abiti: uno stile unico che ancora oggi è la base della moda
Prima di lanciare la sua linea, Walter Albini si è “fatto le ossa” nelle produzioni italiane, seguendo diverse aziende dalla maglieria al pronto e collaborando con Krizia. Ha imparato che tutto sta nella materia prima, nel filato e nella sua manipolazione, ha capito che la sartoria va scavalcata, o meglio adattata, a favore di un sistema dove la figura diventa il figurino dell’uomo e della donna che incontriamo per strada. In questo sì, è moderno, si è circondato di amiche ricchissime e, gli si vuole dare quest’onere, è stato il primo grande traditore della Sala Bianca di Firenze. Ha abbandonato Giorgini per la sua Milano (del resto i romani avevano già portato l’alta moda nella capitale) e ha iniziato un lavoro sul prêt-à-porter che fa da base per quanto abbiamo ancora oggi. Lo stile di Walter Albini è fuori dalle epoche e, se non lo ha imitato nessuno, forse è perché la creatività dei suoi contemporanei è rivolta ovunque tranne che al passato.
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Walter Albini nuovo brand: il ritorno dello stilista pioniere del gender fluid
Bidayat, società di Alsara Investment Group fondata da Rachid Mohamed Rachid, ha acquisito la proprietà intellettuale e una parte sostanziale degli archivi dello storico marchio fondato dallo stilista Walter Albini, fino a oggi di proprietà di Barbara Curti, la cui madre è stata una delle prime e più appassionate clienti del designer. A Walter Albini, come già detto, si deve la diffusione del concetto di “Made in Italy”. Un amore per la geometria e un’apertura totale verso l’unisex, il rilancio dello storico stilista italiano celebre per essere stato pioniere del gender fluid, parla di modernità e tradizione, accostando in maniera molto fluida due poli opposti di uno stesso asse, lo stile. Non a caso, la piattaforma d’investimento sta avviando una collaborazione con diversi musei, istituzioni culturali, curatori, editori, media e consulenti del lusso per creare consapevolezza e riconoscimento intorno all’eredità di Walter Albini, il cui marchio purtroppo era finito nel dimenticatoio.