Il 1 novembre di ogni anno si celebra il World Vegan Day, una dieta sempre più seguita
In occasione del World Vegan Day, che si celebra il giorno 1 di novembre, la compagnia leader nei servizi drive-to-store per il settore retail esperta soprattutto di cataloghi digitali, Tiendeo.it, ha preso in considerazione i dati degli ultimi tre anni riguardanti le ricerche dei consumatori di frutta, verdura e carne, oltre a quelle specifiche di prodotti vegani. I risultati riflettono una tendenza mondiale curiosa: si cerca di favorire infatti un consumo responsabile di prodotti a base di carne, recuperando abitudini alimentari che includono alternative vegetariane, ma al tempo stesso nutritive.
World Vegan Day novembre: alternative nutritive e gustose
L’aumento delle persone che decidono di convertirsi a un regime alimentare vegetariano o vegano è in grandissimo aumento. La maggior parte di queste sono spinte da ragioni religiose, etiche o ambientaliste, con l’intento primario di contrastare le pericolose e nocive conseguenze della produzione globale di prodotti animali. Nonostante questa tendenza in continua crescita, secondo i dati della FAO (Food and Agriculture Organization, la fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), nella seconda metà del XX secolo, il consumo di carne si è moltiplicato per cinque a livello mondiale. Sono molti i consumatori che introducono alimenti vegetariani e vegani all’interno della propria dieta, e i retailer lo sanno.
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Infatti, i dati relativi alla presenza di offerte di questo genere di prodotti all’interno dei volantini dei retailer vogliono provare l’esistenza di questa tendenza diffusa ormai anche tra la popolazione italiana. Insomma, a generare preoccupazione nelle persone che adottano questo particolare e diffuso stile di vita, è soprattutto l’impronta idrica della produzione di generi alimentari animali (ovvero il volume totale di acqua dolce impiegata per produrre un prodotto). Secondo l’UNESCO-IHE Institute for Water Education infatti, per produrre un grammo di proteine da carne bovina occorre una quantità di acqua sei volte superiore a quella necessaria per produrre un grammo di proteine da legumi. Ma non è tutto: vi sono anche gravi ripercussioni sulla deforestazione, sulla degradazione del suolo e sulle di emissioni di CO2.